Vlahovic racconta la stagione in U23 e l’esordio in A: “L’Atalanta è una famiglia”

L’attaccante serbo ha giocato 38 partite con l’U23 della Dea segnando 23 gol in totale mentre con la prima squadra in A ha giocato tre partite segnando un gol.

Vanja Vlahovic, giovane attaccante serbo che si è fatto notare con l’Atalanta Under 23, ha rilasciato dichiarazioni che rivelano un percorso di crescita intenso e ricco di emozioni. Dalle difficoltà iniziali all’esordio in Serie A, passando per il sogno sfiorato con la squadra giovanile, Il serbo classe 2004 ha raccontato le tappe fondamentali della sua avventura italiana, sottolineando l’importanza dell’ambiente nerazzurro nel suo sviluppo.

L’impatto con l’Atalanta di Vlahovic

L’arrivo in Italia non è stato semplice per Vlahovic, catapultato in una realtà completamente nuova. Tuttavia, l’Atalanta ha saputo accoglierlo e farlo sentire subito a casa. “Non sono stati facili i primi mesi, era tutto nuovo”, ha ammesso l’attaccante. “Ma l’Atalanta mi ha accolto subito, mi ha fatto sentire parte della famiglia dal primo giorno a Bergamo. Dallo studiare l’italiano agli allenamenti, fino alle prime volte in prima squadra: un insegnamento continuo”. Questo senso di appartenenza è stato fondamentale per superare le difficoltà iniziali e integrarsi nel calcio italiano.

Il sogno Under 23

La stagione con l’Under 23 è stata un’esperienza intensa e formativa per Vlahovic, che ha contribuito in modo significativo al percorso della squadra. “Siamo andati vicini a scrivere qualcosa di impensabile”, ha dichiarato con un pizzico di rammarico. “È stato un cammino incredibile, ci dispiace per com’è finita. Ci credevamo. Ci credevamo davvero”. Nonostante la delusione per il finale di stagione, il serbo ha sottolineato l’importanza del mister Modesto: “È stato fondamentale, mi ha dato sempre fiducia”.

L’esordio in Serie A:

L’esordio in Serie A con la maglia dell’Atalanta rappresenta un momento indimenticabile nella carriera di Vlahovic. “Ero confuso”, ha confessato. “Mi sono reso conto di quanto fosse successo solo alla fine della partita, parlando con la mia famiglia. È stato bello sentire l’emozione nella loro voce”. Un’emozione che ripaga dei sacrifici fatti e che lo spinge a lavorare ancora più duramente per raggiungere nuovi traguardi.