Nel suggestivo scenario del “Coaches World” a Peschiera del Garda, Fabio Gallo, ora alla guida del Vicenza, ha condiviso con la platea di allenatori un affascinante resoconto della sua straordinaria stagione culminata con la promozione della Virtus Entella. Le sue parole hanno svelato retroscena e decisioni chiave che hanno trasformato una squadra in difficoltà in una macchina vincente, con un’ispirazione inaspettata proveniente anche dal mondo giovanile.
La svolta della Virtus Entella: dalla salvezza alla promozione
Gallo ha ripercorso l’inizio di un’annata che si preannunciava complessa. Arrivato dopo un’esperienza intensa a Foggia, ha trovato una Virtus Entella reduce da una stagione difficile, con l’obiettivo iniziale di vincere il campionato che si era trasformato in una lotta per la salvezza, raggiunta solo all’ultima giornata. “Avevo percepito dinamiche che non mi convincevano,” ha affermato Gallo, sottolineando la necessità di un cambiamento radicale per invertire la rotta.
L’ispirazione dall’Atalanta giovanile e la regola anti-smartphone
Tra le mosse decisive per rifondare il gruppo, Gallo ha raccontato di aver tratto un insegnamento fondamentale osservando i settori giovanili, tra cui quello dell’Atalanta. “Ho notato che nei momenti di pausa, sia in allenamento che in sala medica, tutti erano costantemente incollati al proprio smartphone,” ha spiegato. Questa osservazione lo ha spinto a introdurre un provvedimento drastico: l’obbligo per i giocatori di depositare i cellulari in una bacheca numerata all’inizio di ogni sessione, recuperandoli solo al termine. “Ho detto ai ragazzi: ‘Dovete imparare a percepire il tono di voce del vostro compagno, è fondamentale la domenica per distinguerlo dagli avversari’,” ha rivelato Gallo, evidenziando come l’obiettivo fosse ricostruire la comunicazione interpersonale.
L’impatto sul gruppo e la cavalcata vincente
La reazione del gruppo a questa nuova regola è stata sorprendente e immediata. Gallo ha osservato un cambiamento tangibile nel comportamento dei suoi atleti. “Hanno iniziato a giocare a carte, a bere il caffè chiacchierando, a interagire tra loro,” ha raccontato con entusiasmo. Questo ritrovato spirito di squadra e la maggiore coesione hanno gettato le basi per una cavalcata storica. “Dopo la sconfitta di settembre contro il Pescara, non abbiamo più perso per trentadue partite, a cui si aggiungono le due di Supercoppa,” ha sottolineato, esprimendo la sua ammirazione per la “voglia di migliorarsi giorno dopo giorno” dimostrata dai suoi ragazzi.
La visione sulla Nazionale italiana: una proposta audace
Gallo ha poi allargato la sua analisi al calcio italiano nel suo complesso, toccando il tema della Nazionale. Ha espresso preoccupazione per la scarsa presenza di giocatori italiani in campo, un fattore che, a suo dire, incide sulle prestazioni della selezione azzurra. “Uno dei problemi principali è che i nostri calciatori non giocano con continuità,” ha dichiarato, proponendo una soluzione audace. “Se vogliamo davvero fare qualcosa, dovremmo imporre che almeno cinque italiani siano sempre in campo. Anche se dovessimo perdere contro squadre come Barcellona o Real Madrid, almeno avremmo guadagnato qualcosa in termini di crescita e identità nazionale.”