Nel cuore dell’Olimpo di Roma, presso il campo “Tre Fontane”, l’Atalanta Primavera ha conquistato una vittoria di fondamentale importanza, superando la Roma con un risultato di 0-1. Questo successo non solo aggiunge tre punti preziosi alla classifica della giovane Dea, ma consolida anche la fiducia del gruppo, dimostrando carattere e intelligenza tattica. La partita è stata decisa da una prodezza balistica del numero 10 nerazzurro, Bono, la cui esecuzione ha illuminato la sfida fin dai primi minuti, ponendo le basi per un trionfo di personalità.
L’avvio fulminante e la risposta giallorossa
La gara ha preso una piega decisiva dopo appena quattro minuti di gioco, quando il fantasista nerazzurro Bono è stato atterrato al limite dell’area da Seck, un’azione che ha fruttato al difensore giallorosso un’ammonizione immediata. Dalla conseguente punizione, Bono stesso si è incaricato della battuta, disegnando una traiettoria perfetta con il suo destro che ha superato la barriera e si è insaccata all’angolino, siglando il suo primo gol stagionale. Questa rete ha immediatamente messo in salita la partita per i padroni di casa, costringendoli a una reazione. La Roma, tuttavia, non si è lasciata abbattere dal vantaggio avversario e ha cercato di riorganizzarsi, provando a impensierire la retroguardia bergamasca principalmente con Romano, che prima su calcio piazzato ha sfiorato la traversa e poi, con un tiro dalla distanza, non è riuscito a creare pericoli concreti per il portiere Zanchi. La difesa atalantina, guidata da mister Bosi, ha mantenuto una compattezza esemplare, concedendo pochissimo spazio agli attaccanti avversari e gestendo con lucidità i tentativi di rimonta.
Occasioni mancate e la solidità difensiva
Nonostante il vantaggio iniziale, l’Atalanta Primavera ha continuato a mostrare la sua pericolosità in fase di ripartenza, cercando il raddoppio che avrebbe potuto chiudere anticipatamente la contesa. Al trentesimo minuto, una delle occasioni più nitide per i nerazzurri si è presentata sui piedi di Cakolli, che, servito da un assist illuminante di Valdivia, ha calciato un diagonale potente da una posizione invitante, ma la sua conclusione si è infranta sul palo, negando alla Dea la gioia del secondo gol. Questo episodio ha sottolineato la capacità della squadra di mister Bosi di colpire anche in contropiede, sfruttando la velocità e la tecnica dei suoi attaccanti. Nel frattempo, la retroguardia bergamasca ha continuato a erigere un muro invalicabile, con i difensori che hanno lavorato in perfetta sincronia per neutralizzare le offensive romaniste, dimostrando una notevole intelligenza tattica e una grande determinazione nel proteggere il prezioso vantaggio acquisito nei primi minuti di gioco. La solidità difensiva è stata un elemento chiave per mantenere il controllo della partita, permettendo alla squadra di gestire i ritmi e di non subire eccessivamente la pressione avversaria.
La ripresa e le parate decisive di Zanchi
Nella seconda frazione di gioco, la Roma ha intensificato i propri sforzi, cercando con maggiore insistenza la via del pareggio. Il neo entrato Maccaroni ha provato a rendersi pericoloso con un’acrobazia, ma la sua conclusione è stata prontamente murata da Maffessoli e successivamente neutralizzata da un attento Zanchi, che si è dimostrato reattivo e ben posizionato. L’Atalanta, dal canto suo, non si è limitata a difendere il vantaggio, ma ha continuato a cercare opportunità per chiudere la partita. Al sessantasettesimo minuto, Bono, già autore del gol, ha sfiorato la doppietta personale con un’altra giocata di classe, ma ha trovato l’opposizione coraggiosa del portiere giallorosso Zelezny, che ha negato il raddoppio. Nel finale, la pressione dei padroni di casa è aumentata ulteriormente, con Di Nunzio che ha scagliato una conclusione potente dal limite dell’area. Ancora una volta, però, il portiere nerazzurro Zanchi si è eretto a protagonista assoluto, compiendo una grande risposta e un intervento salva-risultato che ha blindato la porta atalantina.