Lookman e l'Atalanta: rottura definitiva, l'Inter attende

Di Cintio: “Il calciomercato è un labirinto, ma il contratto resta sacro”

L’Atalanta naviga nel complesso calciomercato con strategia: valorizzazione dei giovani come Palestra e Touré, fermezza contrattuale nel caso Lookman e attenzione al marketing. Un modello di coerenza e visione.

Il calciomercato, con le sue intricate formule di riscatto, contro-riscatto e bonus legati al rendimento, si conferma un terreno complesso e in continua evoluzione. L’Atalanta, da sempre attenta alla gestione del proprio patrimonio tecnico, si muove in questo scenario con una strategia chiara, che spazia dalla valorizzazione dei giovani talenti alla ferma applicazione delle regole contrattuali. Le recenti operazioni, come il prestito di Palestra al Cagliari e quello di El Bilal Touré al Besiktas, insieme alla gestione del caso Lookman, evidenziano un approccio pragmatico e coerente da parte del club bergamasco.

Il calciomercato: un labirinto di contratti e strategie

Il mondo del calciomercato appare sempre più articolato, con clausole e accordi che rendono difficile la piena comprensione delle operazioni. A fare chiarezza è l’avvocato Cesare Di Cintio, esperto di diritto sportivo, che in una intervista a BergamoTV ha sottolineato come: “Il rapporto tra un calciatore e una società è un contratto di lavoro subordinato, regolato in maniera specifica dalla normativa sportiva. La durata massima è di cinque anni, ma quel contratto può essere ceduto ad altri club a titolo definitivo o temporaneo, spesso con l’inserimento di bonus legati al rendimento.” Questo meccanismo è ben visibile in operazioni come quella di Palestra, ceduto in prestito al Cagliari per garantirgli un maggiore minutaggio, con la possibilità di un riscatto o di un rientro alla base. Il contratto del giocatore, in questo contesto, si trasforma in un vero e proprio asset aziendale, la cui valorizzazione contribuisce direttamente all’aumento del valore complessivo del club.

La strategia Atalanta: valorizzazione e monetizzazione dei giovani

L’Atalanta ha dimostrato nel tempo un modello vincente nella gestione dei propri giovani talenti, spesso monetizzando su quei ragazzi che, pur non trovando spazio immediato in prima squadra, riescono a esprimere le proprie qualità altrove. L’avvocato Di Cintio ha evidenziato come: “non tutti i ragazzi cresciuti a Bergamo trovano spazio nella prima squadra. Alcuni, come Piccoli, hanno dimostrato altrove di avere qualità e questo ha permesso all’Atalanta di capitalizzare.” Questo approccio si estende anche a giocatori con un potenziale ancora da esprimere pienamente, come El Bilal Touré, per il quale il club ha investito una somma considerevole e che ora è stato prestato al Besiktas. Questa mossa indica che la società non lo considera ancora al centro del progetto attuale, ma lo ritiene un giocatore in fase di crescita. La pazienza e la capacità di concedere tempo ai talenti, anche di sbagliare, sono elementi cruciali in questo percorso, in contrasto con la “cultura del risultato” spesso dominante nel calcio italiano, che tende a pretendere tutto e subito dai giovani.

Coerenza e disciplina: il caso Lookman

La gestione del caso Lookman, messo fuori rosa dall’Atalanta dopo due settimane di assenza ingiustificata, rappresenta un esempio lampante della fermezza e coerenza del club bergamasco. Di Cintio ha affermato con decisione: “Assolutamente sì. L’Atalanta ha dato una lezione di coerenza. Quando c’è un contratto, vale la regola latina del do ut des: io ti do, tu mi dai. Se il club rispetta i propri impegni, anche il calciatore deve rispettare i suoi, presentandosi agli allenamenti e comportandosi da professionista.” Questa posizione sottolinea l’importanza del rispetto degli accordi contrattuali da entrambe le parti. I “mal di pancia” gestiti in modo improprio possono danneggiare in primis l’atleta stesso, e i procuratori dovrebbero essere consapevoli delle regole specifiche di ogni Paese. L’Atalanta, in questa circostanza, ha dimostrato una rara ma fondamentale qualità di fermezza, ribadendo il valore sacro del contratto nel calcio moderno.

Oltre il campo: l’importanza del marketing sportivo

Al di là delle dinamiche di campo e delle trattative di mercato, il marketing sportivo assume un ruolo sempre più centrale nel bilancio di un club. La presentazione della nuova terza maglia dell’Atalanta è un esempio di come questi aspetti siano fondamentali. L’avvocato Di Cintio ha concluso la sua analisi evidenziando che: “È una voce di bilancio centrale. Le maglie non sono solo strumenti di gioco ma anche oggetti di collezione e di identità. Il marketing sportivo oggi ha un peso enorme, rappresenta una fetta essenziale dei ricavi.” L’Atalanta, con la sua partnership con New Balance, dimostra di saper coniugare innovazione e tradizione, sfruttando al meglio le opportunità offerte dal marketing per rafforzare l’identità del club e generare entrate significative, essenziali per sostenere le ambizioni sportive e la crescita complessiva della società.