Nel cuore dell’Atalanta batte una storia di dedizione e affetto che va oltre il campo da gioco. Una storia fatta di legami profondi, di valori tramandati e di una presenza costante che ha accompagnato la crescita di intere generazioni. Questa è la narrazione di Angelo Tosi, una figura emblematica che incarna l’anima più autentica del club nerazzurro, un esempio di come il calcio possa essere, prima di tutto, una questione di cuore e di famiglia.
Angelo Tosi: una vita per il settore giovanile nerazzurro
L’avventura di Angelo Tosi con l’Atalanta ha avuto inizio il 20 settembre 1969. Originario di Milano, ma con radici profonde a Nembro grazie al matrimonio, Tosi portava con sé l’esperienza maturata come massaggiatore nelle squadre giovanili dell’Inter. Da quel giorno, la sua presenza nel settore giovanile nerazzurro è diventata un punto fermo, tanto da celebrare la sua 57ª stagione al servizio della Dea. Una longevità che testimonia un impegno ininterrotto e una passione che non conosce tramonto.
L’Atalanta come famiglia: un legame indissolubile
Per Angelo Tosi, l’Atalanta non è mai stata solo un luogo di lavoro, ma una vera e propria famiglia. Questo legame profondo si estende anche alla famiglia Percassi, con cui ha condiviso decenni di storia del club. Tosi ha avuto il privilegio di vedere crescere, fin dal settore giovanile, figure chiave come il presidente Antonio Percassi, che ha conosciuto nel 1970, e successivamente Luca e i suoi figli. Nonostante le proposte ricevute nel corso degli anni, la scelta di Angelo è sempre stata quella di rimanere a Bergamo, fedele a un vincolo che definisce più forte di qualsiasi altra opportunità.
Un punto di riferimento per generazioni di talenti
Con la sua inconfondibile berrettina azzurra, Angelo Tosi ha rappresentato una presenza discreta ma fondamentale per migliaia di giovani calciatori passati dal settore giovanile dell’Atalanta. La sua figura ha accompagnato la crescita di futuri campioni e ha offerto supporto e affetto a tutti i ragazzi che hanno indossato la maglia nerazzurra. La sua eredità non si misura in trofei, ma negli affetti, negli abbracci e nei valori umani che ha saputo trasmettere, resistendo al passare del tempo e consolidando il senso di appartenenza che contraddistingue il mondo Atalanta.