De Zerbi: 'L'Atalanta non conta più dell'Auxerre', un monito all'umiltà
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De Zerbi non si fida dell’Atalanta: “Nessuna crisi, non cado nella trappola”

Vigilia di Champions per l’Atalanta. Il tecnico del Marsiglia, De Zerbi, mette in guardia i suoi. E sulla rivalità da bresciano: “Partita speciale per me”.

Alla vigilia della sfida di Champions League contro l’Atalanta, il tecnico del Marsiglia, Roberto De Zerbi, ha parlato in conferenza stampa, delineando un quadro di grande rispetto per la squadra bergamasca e mettendo in guardia i suoi da facili entusiasmi. L’allenatore ha sottolineato l’importanza della partita per il cammino europeo del suo club, ma ha dedicato una parte significativa del suo intervento a smontare l’idea di un’Atalanta in difficoltà.

Nessun calo per la Dea

Interrogato sulla possibilità che il suo Marsiglia parta favorito, visto un presunto periodo di appannamento della Dea, De Zerbi ha respinto con fermezza questa lettura. “L’Atalanta è sempre stata una squadra forte e non cadrò nella trappola di chi parla di una loro crisi. Non ci credo’” ha affermato il tecnico. Secondo l’allenatore bresciano, la formazione nerazzurra possiede qualità indiscutibili che non possono essere messe in discussione da qualche risultato altalenante. “Hanno ottimi giocatori e un allenatore di grande valore”, ha aggiunto, chiudendo la porta a qualsiasi interpretazione che veda i bergamaschi indeboliti o in fase calante.

Una rivalità sentita: “Per me è una partita diversa”

De Zerbi non ha nascosto come la sfida contro l’Atalanta abbia per lui un sapore particolare, legato alle sue origini e alla sua fede calcistica. “Giocare contro una squadra italiana è sempre un’emozione, ma l’Atalanta è diversa perché sono un tifoso del Brescia”, ha confessato. L’allenatore ha rievocato l’atmosfera che si viveva nella sua città in occasione del derby: “Sono nato a pochi passi dallo stadio. Quando c’era la partita con l’Atalanta, per tutta la settimana non si parlava d’altro”. Nelle sue parole, anche un’analisi lucida sulla crescita del club bergamasco, attribuita a una gestione societaria lungimirante: “L’Atalanta ha avuto la fortuna di avere presidenti importanti, cosa che il Brescia non ha avuto”, ha concluso, riconoscendo i meriti di un modello di successo.