In vista della sfida tra Atalanta e Chelsea, Samuele Dalla Bona, che ha vestito entrambe le maglie, si è raccontato in una lunga intervista a L’Eco di Bergamo. L’ex centrocampista ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera, esprimendo un profondo legame con il club bergamasco, unito a un sincero rammarico per le scelte passate.
Dalla Bona e il legame con Bergamo
Il racconto di Dalla Bona parte da lontano, da quell’estate del 1998 quando, appena sedicenne, lasciò Zingonia insieme a Luca Percassi per accettare la proposta del Chelsea. Una decisione che, con la maturità di oggi, rilegge con una punta di pentimento. “L’Atalanta è la mia infanzia“, ha confessato, sottolineando come il club sia stato fondamentale per la sua crescita umana e sportiva. Il suo più grande rimpianto è legato proprio a quell’addio: “Se potessi tornare indietro a quell’estate del ’98, consiglierei a quel ragazzino di restare a Bergamo ancora un po‘”. Un sentimento di nostalgia verso la società nerazzurra, acuito da un ritorno nel 2010 che non lasciò il segno come avrebbe desiderato. Un dispiacere ancora vivo per aver ferito i dirigenti di allora e non essere riuscito a ricambiare la fiducia del club.
Tra la favola Blues e l’ascesa della Dea
Nonostante il rammarico per l’addio a Bergamo, l’esperienza londinese con il Chelsea viene descritta come una “favola”. Dalla Bona ricorda con emozione le 73 presenze in tre stagioni, l’esordio in Champions League e la memorabile vittoria per 3-0 contro il Manchester United all’Old Trafford. Anni d’oro in un gruppo a forte trazione italiana con Vialli, Zola e Di Matteo. Guardando all’Atalanta di oggi, l’ex centrocampista riconosce la straordinaria evoluzione del club, passato dalla Serie B all’élite del calcio europeo. “Dopo gli anni di Gasperini lo status è cambiato”, analizza Dalla Bona, definendo la Dea come “la big delle non metropolitane”. Esprime inoltre fiducia nel nuovo corso di Palladino, convinto che riporterà entusiasmo e risultati, proprio come fatto a Firenze.
Un consiglio ai giovani nerazzurri
In vista della partita, la ricetta di Dalla Bona per l’Atalanta è chiara: giocare con coraggio e senza ansia, puntando a un risultato positivo che potrebbe essere anche un pareggio. Ma il suo pensiero più significativo è rivolto al futuro e ai giovani talenti. Criticando una certa mentalità del calcio italiano, che tende a penalizzare i ragazzi al primo errore, Dalla Bona porta come esempio la fiducia che Ranieri riponeva in lui. Per questo, il suo consiglio a un giovane di Zingonia è netto e spassionato: “Restare lì, perché è l’unico posto in Italia dove si lanciano i talenti. Altrove è difficile“.




