Quando una squadra ambisce all’eccellenza e gioca su più fronti, avere la coppia d’attacco pronta fa la differenza. L’Atalanta lo sa bene: la stagione è entrata nel vivo e i gol che ancora non arrivano – o arrivano a sprazzi – mettono in luce quanto siano indispensabili Krstović e Scamacca. Senza entrambi in piena forma, la Dea rischia fretta, pause e spazi concessi agli avversari.
Krstovic: poco impiego, alto potenziale
Arrivato in estate dal Lecce, Nikola Krstović è stato presentato come il vero colpo d’attacco dell’Atalanta. Nelle prime uscite ha collezionato poche presenze – in alcuni casi solo spezzoni da panchina – ma ha già dato segnali importanti in fatto di partecipazione al gioco e incisività. L’attaccante montenegrino ha in carriera numeri che parlano chiaro: nella stagione 2023/24 è arrivato a 11 gol e 5 assist in 37 partite, mentre dal suo arrivo in nerazzurro tutti gli occhi sono puntati su quanto potrà dare sul lungo periodo. Ma il tempo che serve per entrare nei meccanismi di un club impegnato e le rotazioni offensive complicano il pieno trasferimento del suo potenziale. Finora ha giocato in totale in nerazzurro 10 partite segnando due gol.
Scamacca, talento e fragilità
Gianluca Scamacca rappresenta la punta di riferimento della Dea: fisico imponente, doti realizzative provate e la speranza di tornare centrale nel progetto offensivo. Tuttavia, i problemi fisici lo hanno frenato in maniera significativa: un grave infortunio al ginocchio e successive ricadute lo hanno tenuto a lungo ai margini, e anche al ritorno occorre ancora tempo per ritrovare continuità e brillantezza. L’Atalanta, che sperava di avere due punte affamate pronte all’uso, si trova invece ad attendere: senza Scamacca al meglio, la squadra perde in profondità, presenza in area e quella marcia offensiva che può cambiare le partite.
L’importanza della loro presenza per l’Atalanta
La combinazione Krstović-Scamacca non rappresenta solo un doppio centravanti, ma una scelta strategica: uno più rapido e mobile, l’altro più fisico e d’area. In un campionato dove le difese sono organizzate e il minimo errore si paga caro, avere alternative davanti può fare la differenza. Se Krstović può dare freschezza e imprevedibilità, Scamacca porta il peso, l’esperienza e quel “finalizzatore” che manca quando la squadra si affida troppo a esterni o ai gol dalla seconda linea. Juric lo sa: per tornare a essere competitiva su tutti i fronti, l’Atalanta deve recuperare entrambi – e al più presto.




