L’Atalanta, sempre attenta a rinforzare le proprie corsie esterne, ha messo nel mirino Maxi Araujo, talentuoso esterno uruguaiano attualmente in forza allo Sporting Lisbona. L’interesse per il classe 2000 è concreto, ma la trattativa si scontra con una delle questioni più delicate del calciomercato italiano: la gestione degli slot per i calciatori extracomunitari, un fattore che sta rallentando ogni possibile avanzamento.
Il profilo di Maxi Araujo e l’interesse nerazzurro
Maxi Araujo, nato nel 2000 e di nazionalità uruguaiana, si è affermato come un esterno a tutta fascia dalle notevoli qualità, attirando l’attenzione di diversi club europei. Acquistato dallo Sporting Lisbona per circa 14 milioni di euro appena un anno fa, dopo un’esperienza positiva al Toluca, il giocatore rappresenta un profilo ideale per le esigenze tattiche dell’Atalanta, che cerca dinamismo e spinta sulle fasce. La sua capacità di coprire l’intera corsia lo rende un elemento versatile e potenzialmente molto utile per il sistema di gioco della Dea, che spesso si affida a esterni di grande corsa e tecnica. L’interesse nerazzurro è stato confermato, ma la dirigenza bergamasca sta procedendo con cautela, valutando attentamente ogni aspetto dell’operazione.
Il nodo extracomunitari: una priorità da definire
Il principale ostacolo all’arrivo di Maxi Araujo a Bergamo è rappresentato dalla sua condizione di calciatore extracomunitario. Le normative vigenti in Serie A consentono ai club di tesserare un massimo di due giocatori non comunitari per stagione, e l’Atalanta ha attualmente a disposizione un solo slot. La strategia del club nerazzurro, come riportato da La Gazzetta dello Sport, prevede di destinare questa preziosa casella con priorità assoluta all’ingaggio di un centravanti di peso, figura ritenuta fondamentale per il reparto offensivo. In alternativa, lo slot potrebbe essere utilizzato per un eventuale sostituto di Ademola Lookman, qualora il talentuoso attaccante nigeriano dovesse lasciare Bergamo nel corso di questa sessione di mercato. Questa pianificazione rende l’operazione Araujo complessa e subordinata ad altre mosse strategiche.
La posizione dell’Atalanta: attesa e valutazione strategica
Nonostante l’apprezzamento per le qualità di Maxi Araujo, l’Atalanta non ha fretta di chiudere l’operazione. La dirigenza nerazzurra sta mantenendo una posizione di attesa, consapevole di avere una rosa già competitiva e, al momento, priva di emergenze specifiche che richiedano interventi immediati e urgenti. Questa calma riflette una gestione oculata del mercato, dove ogni mossa viene ponderata in funzione delle reali necessità tecniche e delle opportunità che si presenteranno. L’uruguaiano rimane sul taccuino, ma la sua acquisizione dipenderà dall’evoluzione delle altre trattative e dalla definizione delle priorità per lo slot extracomunitario, in particolare per quanto riguarda l’attacco o l’eventuale partenza di Lookman. La Dea valuta, ma senza affrettare i tempi.