Il calciomercato si accende con una delle trattative più complesse e intriganti che vede protagonista l’Atalanta: il futuro del centrocampista brasiliano Ederson. Il giocatore, pilastro della formazione bergamasca, è finito nel mirino dell’Inter, che sta valutando un investimento significativo per assicurarsi le sue prestazioni. Questa operazione, tuttavia, non è solo una questione di valore tecnico e richieste economiche, ma si intreccia profondamente con dinamiche fiscali, in particolare con i benefici residui del Decreto Crescita.
Il Decreto Crescita: un vantaggio fiscale per l’Inter
Un elemento cruciale che potrebbe sbloccare la trattativa è rappresentato dal Decreto Crescita. Sebbene la normativa sia stata ufficialmente abolita alla fine del 2023, i suoi benefici continuano a essere validi per tutti i calciatori che si sono trasferiti in Italia entro il 31 dicembre dello stesso anno. Ederson rientra pienamente in questa categoria avendo fatto il suo ingresso nel calcio italiano già nel 2022. Questo significa che l’Inter, qualora riuscisse a ingaggiare il brasiliano, potrebbe garantirgli uno stipendio netto di circa 4 milioni di euro annui, sostenendo un costo lordo per le proprie casse di circa 5,2 milioni di euro.
La complessità della trattativa e le prospettive future
Nonostante il risparmio fiscale offerto dal Decreto Crescita, il prezzo richiesto dall’Atalanta per Ederson rimane il principale ostacolo da superare. La dirigenza bergamasca è ferma sulla sua valutazione, consapevole del valore del giocatore e della sua centralità nel progetto tecnico.