Il calciomercato si infiamma con una trattativa che vede protagonista Rasmus Hojlund, l’attaccante danese ex Atalanta, attualmente in forza al Manchester United. Il suo futuro sembra tingersi d’azzurro, con il Napoli che ha intensificato i contatti per assicurarsi le sue prestazioni. La mossa partenopea arriva in un momento cruciale, dettato dalla necessità di rinforzare il reparto offensivo a seguito dell’infortunio di Romelu Lukaku, cercando un’alternativa valida a Lorenzo Lucca per affrontare gli impegni tra campionato e Champions League.
Hojlund verso Napoli: i dettagli dell’operazione
Le ultime ore hanno visto un’accelerazione significativa nelle negoziazioni tra il Napoli e il Manchester United per il trasferimento di Rasmus Hojlund. I dirigenti partenopei, con il direttore sportivo Manna e il presidente Aurelio De Laurentiis in prima linea, hanno condotto colloqui proficui sia con i Red Devils che con l’entourage del giovane attaccante classe 2003. Si è giunti a una base d’intesa che, secondo le indiscrezioni, sarà definita tra stasera e domani, preannunciando un imminente arrivo del calciatore a Capodichino. Hojlund ha già espresso il suo benestare per la destinazione, facilitando l’accordo tra le parti. L’operazione si configurerebbe come un prestito iniziale con diritto di riscatto, che si trasformerebbe in obbligo al raggiungimento di specifiche condizioni legate agli obiettivi personali del giocatore e ai risultati di squadra. Questa formula potrebbe portare il Napoli a sborsare fino a 45 milioni di euro per il cartellino del centravanti danese.
L’eredità di Hojlund e il legame con l’Atalanta
La potenziale nuova avventura di Rasmus Hojlund a Napoli riporta alla mente il suo percorso di crescita e l’impatto che ha avuto, seppur per un breve periodo, nel calcio italiano con la maglia dell’Atalanta. Il giovane danese, infatti, è stato un elemento di spicco della Dea prima del suo trasferimento in Premier League. La sua cessione al Manchester United aveva generato un’operazione economica di notevole entità, con i Red Devils che avevano investito quasi 80 milioni di euro, inclusi i bonus destinati proprio all’Atalanta. Questo dettaglio sottolinea non solo il valore riconosciuto al calciatore già all’epoca, ma anche l’abilità del club bergamasco nel valorizzare i propri talenti e nel capitalizzare sulle loro future cessioni.