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Il ds del Cagliari Angelozzi sul prestito di Palestra: “Potevamo prenderlo soltanto in prestito secco”

Guido Angelozzi, DS Cagliari, svela i dettagli del prestito di Marco Palestra dall’Atalanta: un’operazione strategica per la salvezza dei sardi e la crescita del talento nerazzurro.

Il calciomercato è un crocevia di strategie e opportunità, specialmente per i club che puntano a valorizzare i propri talenti e per quelli che cercano rinforzi mirati per i loro obiettivi stagionali. In questo contesto si inserisce la trattativa che ha visto protagonista Marco Palestra, giovane promessa dell’Atalanta, destinato a vestire la maglia del Cagliari. L’operazione, un prestito secco, evidenzia la volontà della Dea di far maturare i propri gioielli in contesti competitivi, mentre per i sardi rappresenta un innesto funzionale alla lotta per la permanenza nella massima serie.

Le parole di Angelozzi sul prestito di Palestra

Il dirigente rossoblù ha sottolineato come l’unica formula possibile per portare il giovane atalantino in Sardegna fosse quella del prestito secco, una soluzione che non prevede opzioni o obblighi di riscatto. “Potevamo prenderlo soltanto in prestito secco. Non genererà plusvalenze, ma ci darà una mano fondamentale nella lotta per la salvezza”, ha dichiarato Angelozzi. Questa affermazione evidenzia la priorità del Cagliari di ottenere un contributo immediato dal giocatore per affrontare le sfide del campionato, senza impegni economici futuri legati al suo cartellino, che rimane di proprietà dell’Atalanta. La scelta del prestito secco riflette una strategia comune tra i club di Serie A, dove le squadre con settori giovanili prolifici come l’Atalanta inviano i propri talenti a fare esperienza, mentre le squadre acquirenti cercano soluzioni a breve termine per rinforzare la rosa.

Un talento atalantino in Sardegna

L’approdo di Marco Palestra al Cagliari, seppur con la formula del prestito secco, rappresenta un passo importante nel percorso di crescita del giovane calciatore. Per l’Atalanta, questa operazione si inserisce in una consolidata politica di valorizzazione dei propri prospetti, offrendo loro l’opportunità di misurarsi in un campionato esigente come la Serie A. La Dea è rinomata per la sua capacità di formare talenti e di gestirne lo sviluppo, spesso attraverso prestiti mirati che permettono ai giocatori di acquisire esperienza preziosa prima di un eventuale rientro alla base o di una cessione definitiva. Per Palestra, la possibilità di giocare con continuità in una squadra che lotta per la salvezza significa affrontare pressioni e responsabilità significative, elementi cruciali per la sua maturazione tecnica e caratteriale.