Il mondo del calcio e la comunità di Curno si stringono nel dolore per la scomparsa di Eugenio Perico, storica bandiera dell’Atalanta, venuto a mancare mercoledì all’età di 74 anni. L’ultimo saluto si tiene questa mattina, alle 10:00, nella chiesa della Marigolda, nel suo paese natale. La sua figura è indissolubilmente legata ai colori nerazzurri, un club che ha servito con dedizione sia in veste di calciatore che di allenatore, lasciando un’impronta profonda soprattutto nel settore giovanile.
Una vita per la Dea: le radici e la carriera
Nato a Curno il 15 ottobre 1951, Perico era cresciuto nel vivaio dell’Atalanta prima di iniziare la sua carriera da professionista. Dopo le esperienze con Spezia e Cremonese, divenne una colonna dell’Ascoli, con cui collezionò 236 presenze ottenendo una promozione in Serie A. Il richiamo di Bergamo fu però irresistibile: tornato all’Atalanta, dal 1981 al 1987 disputò 148 partite segnando un gol e diventando protagonista di due promozioni nella massima serie e della vittoria del campionato di C1 nella stagione 1981/82.
I trionfi da allenatore nel settore giovanile
Una volta appese le scarpe al chiodo, Perico ha messo la sua esperienza al servizio dei più giovani, diventando un vincente allenatore nel settore giovanile nerazzurro. Alla guida dei Giovanissimi, ha contribuito a formare intere generazioni di talenti, portando a casa ben quattro scudetti nelle stagioni 2001/02, 2003/04, 2004/05 e 2007/08, a testimonianza di un lavoro di altissima qualità e di una profonda conoscenza del calcio.




