Lunedì 18 agosto 2025, lo Stadio Comunale di Caravaggio ha ospitato l’esordio stagionale nel Campionato Primavera 1, con l’Atalanta che ha affrontato l’Hellas Verona in una sfida valida per la prima giornata. Il match si è concluso con un pareggio spettacolare per 2-2, un risultato che per i giovani nerazzurri assume un valore significativo, considerando che è stato conquistato in inferiorità numerica e con una reazione d’orgoglio nel finale. Questo punto, ottenuto in circostanze difficili, fornisce a mister Bosi una solida base su cui costruire per il prosieguo della stagione.
Le scelte tattiche e le formazioni iniziali
Per l’esordio casalingo nel Campionato Primavera 1, mister Giovanni Bosi ha schierato la sua Atalanta con un modulo 3-4-2-1, puntando su una solida difesa a tre composta da Anelli tra i pali, protetto da Gobbo, Ramaj e Maffessoli. A centrocampo, la linea a quattro vedeva Gariani e Leandri sulle fasce, con Steffanoni e Mencaraglia a dettare i ritmi in mezzo al campo. In avanti, il tecnico ha optato per la fantasia di Artesani e Baldo a supporto dell’unica punta Cakolli, cercando di sfruttare la loro agilità e capacità di inserimento. Sulla panchina nerazzurra erano pronti a subentrare Sonzogni, Galafassi, Parmiggiani, Valdivia, Bono, Aliprandi, Mouisse, Camara, Rinaldi e Mungari. Dall’altra parte, l’Hellas Verona di Paolo Sammarco ha risposto con un 3-5-2, affidandosi a Castagnini in porta e a una retroguardia formata da Popovic, Martini e Szimionas. Il centrocampo a cinque vedeva Vermesan, Pavanati, De Battisti, Feola e Akale a presidiare la zona nevralgica, con Tagne e Peci a comporre il tandem offensivo. A disposizione per i gialloblù c’erano Raccanello, Garofalo, Soragni, Vapore, Zanin, Stella, Varali, Casagrande, Albertini, De Rossi e Mussola. L’arbitro designato per l’incontro è stato Gianluca Guitaldi della sezione di Rimini, coadiuvato dagli assistenti Ionut Eusebiu Nechita e Giuseppe Daghetta, entrambi di Lecco.
Un primo tempo di studio e poche emozioni
La prima frazione di gioco allo Stadio Comunale di Caravaggio si è caratterizzata per un ritmo piuttosto blando e una scarsità di occasioni da rete, con entrambe le squadre che hanno preferito studiare l’avversario piuttosto che affondare il colpo. L’Hellas Verona ha cercato di gestire maggiormente il possesso palla nei primi minuti, ma senza riuscire a creare pericoli concreti per la porta difesa da Anelli. Un primo brivido si è registrato al secondo minuto, quando Szimionas ha tentato di accentrarsi sfruttando un errore della difesa nerazzurra, ma senza esito. Al terzo minuto, Feola ha provato una conclusione debole su calcio piazzato, facilmente bloccata da Anelli. L’Atalanta ha cercato di imbastire alcune azioni offensive, ma la precisione è mancata, favorendo la retroguardia veronese. Il primo cartellino giallo del match è stato estratto al 13′ per Popovic del Verona, a seguito di un fallo su Baldo, mentre al 16′ è stato ammonito Leandri dell’Atalanta per un’irregolarità su Peci. Intorno al 23′, il gioco è stato interrotto per un cooling break, necessario per le condizioni climatiche. Verso la fine del primo tempo, il ritmo è leggermente aumentato: Artesani ha tentato una conclusione in area al 44′, respinta dalla difesa ospite, e Leandri ha provato un’acrobazia al 47′, ma senza inquadrare la porta. Le squadre sono rientrate negli spogliatoi sul risultato di 0-0, con la speranza di offrire maggiori emozioni nella ripresa.
La ripresa infuocata e la reazione nerazzurra in dieci
Il secondo tempo ha preso il via con un’intensità decisamente superiore rispetto alla prima frazione, e l’Atalanta ha mostrato subito un piglio più aggressivo, guadagnando un corner nei primi istanti. Tuttavia, è stato il Verona a sbloccare il risultato al 53′, quando Vermesan ha trasformato un calcio di rigore concesso per un presunto fallo di Anelli su Akale, spiazzando il portiere nerazzurro. La reazione dell’Atalanta non si è fatta attendere: mister Bosi ha operato due cambi decisivi al 62′, inserendo Mouisse e Camara al posto di Artesani e Cakolli. Queste sostituzioni hanno immediatamente cambiato il volto del match. Al 72′, proprio Camara ha recuperato palla, e sulla respinta non perfetta di Castagnini, Baldo si è fiondato per siglare il gol del pareggio, dimostrando un impatto convincente. Il match ha subito un’ulteriore svolta all’81’, quando Leandri dell’Atalanta è stato espulso per doppia ammonizione a causa di un fallo con il piede a martello. Nonostante l’inferiorità numerica, i nerazzurri hanno continuato a lottare, ma all’83’ il Verona ha trovato nuovamente il vantaggio con la doppietta personale di Vermesan, che ha insaccato di testa su assist di Peci. La situazione per l’Atalanta è peggiorata ulteriormente al 95′, quando anche Gariani ha ricevuto il secondo giallo, lasciando la squadra in nove uomini. Ma è stato proprio in questo momento di estrema difficoltà che la Dea ha mostrato il suo carattere: al 91′, Mouisse, ben servito da Camara, non ha fallito l’appuntamento con la rete, siglando il clamoroso pareggio. Un’azione corale dei locali ha visto Mouisse sfiorare addirittura il palo al 94′, ad un passo dal vantaggio. Il fischio finale dell’arbitro Guitaldi ha sancito il 2-2, un risultato che, per l’Atalanta, ha il sapore di una vittoria epica.