Clara Mondonico: l'eredità del 'Mondo' e la fiducia nell'Atalanta

Clara Mondonico: l’eredità del ‘Mondo’ e la fiducia nell’Atalanta

Clara Mondonico, figlia dell’indimenticato Emiliano, condivide ricordi intimi del padre e analizza l’Atalanta attuale. Un legame profondo con la Curva e un appello alla pazienza per la squadra, tra passato glorioso e sfide future.

In un momento di profonda memoria, in occasione del 7° Trofeo Emiliano Mondonico a San Pellegrino Terme, Clara Mondonico ha offerto un ritratto commovente e autentico del padre, l’indimenticato allenatore. Le sue parole, cariche di affetto e orgoglio, non solo hanno rievocato la figura di un uomo che ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano, ma hanno anche fornito una prospettiva schietta e appassionata sull’Atalanta di oggi, la squadra che il ‘Mondo’ portava nel cuore.

Emiliano Mondonico: l’uomo oltre l’allenatore

Clara ha descritto il padre come una persona di rara autenticità, sempre fedele a se stesso, lontano dalle luci della ribalta. «Mio padre era un uomo semplice, che amava portare a spasso i cani sotto la pioggia, vestito con stivali di gomma e tuta. Quando non era in panchina, era ‘uno qualunque’, nel senso più nobile del termine», ha raccontato, sottolineando come la sua essenza rimanga viva nel ricordo di chi lo ha conosciuto. A distanza di sette anni dalla sua scomparsa, ciò che perdura è l’amore di una figlia e l’affetto di un popolo di tifosi che lo consideravano un amico, un legame che Clara continua a coltivare con orgoglio.

Un legame indissolubile con la Curva Nerazzurra

Il rapporto di Emiliano Mondonico con i tifosi, in particolare con la Curva dell’Atalanta, era qualcosa di unico. Clara ha evidenziato come il padre vivesse il calcio con passione e istinto, ma sempre con lealtà e rispetto, sia verso i propri sostenitori che verso gli avversari. «Non ha mai preso in giro nessuno e per quei ragazzi ha dato tutto, andando faccia a faccia con loro anche nei momenti difficili», ha affermato. Questo rispetto reciproco ha creato un legame che trascende il tempo. Clara stessa ha rivelato di mantenere un rapporto stretto con la Curva Nerazzurra, un sostegno fondamentale che l’ha aiutata a superare il dolore. Ha anche condiviso una promessa speciale: «Tornerò in Curva solo quando anche Claudio Galimberti, il ‘Bocia’, potrà tornare allo stadio. Quel posto è suo e non deve essere occupato da nessuno».

I trionfi e le sfide di una carriera leggendaria

La carriera di Emiliano Mondonico è stata costellata di momenti memorabili. Tra i suoi più grandi successi, Clara ha ricordato la storica promozione in Serie A con la Cremonese, la prima per il club grigiorosso, frutto di un gruppo unito e determinato. Ha poi menzionato l’indimenticabile cavalcata europea dell’Atalanta, un’impresa compiuta quando la squadra militava in Serie B, che valse il rispetto di tutta Italia. Anche gli anni al Torino furono cruciali per la sua crescita professionale. I ritorni all’Atalanta, seppur difficili, dimostrarono la sua tempra: «Affrontò le difficoltà a testa alta e chi lo aveva criticato, col senno di poi, capì e si scusò», ha detto Clara, evidenziando la sua capacità di perdonare. Infine, l’esperienza all’AlbinoLeffe rappresentò un riscatto personale, regalandogli grandi soddisfazioni.

L’Atalanta attuale: pazienza e rispetto

Clara Mondonico ha espresso le sue prime impressioni sull’Atalanta attuale, invitando alla pazienza. «Ci vuole tempo. Abbiamo perso giocatori importanti come Retegui e Lookman, che lo scorso anno facevano la differenza. Quando si gioca a memoria e poi mancano pedine fondamentali, serve tempo per riorganizzarsi», ha spiegato. Ha sottolineato come sia prematuro giudicare la squadra dopo solo due partite, specialmente al Bortolotti, e che sia necessario ritrovare l’equilibrio perduto. Riguardo alla situazione di Lookman, Clara non ha usato mezzi termini: «Sicuramente non si è comportato bene. Ma l’Atalanta ha bisogno di un giocatore come lui. Niente coccole: deve capire l’errore e portare rispetto per chi viene allo stadio ogni domenica, magari rinunciando a qualcosa per l’abbonamento. Ci bastano 20 gol».

Le prossime sfide: Lecce e Paris Saint-Germain

Guardando alle prossime partite, Clara ha offerto una prospettiva interessante. «Credo sia più difficile la partita con il Lecce in campionato: contro il Paris Saint-Germain le motivazioni vengono da sole. Con squadre così forti si dà sempre più del massimo, anche ciò che non si ha», ha affermato, mettendo in guardia dal sottovalutare le sfide contro avversari sulla carta meno quotati, soprattutto in una fase iniziale della stagione. Ha concluso con un tocco di scaramanzia, tipica di chi ha vissuto il calcio intensamente: «Al contrario di papà, sono troppo scaramantica. Ho vissuto quarant’anni facendo sempre le stesse cose prima della partita».