La storia di Angelo Domenghini è un viaggio affascinante che parte dalle umili origini di un giovane ribelle di Lallio, fino a raggiungere le vette del calcio italiano con l’Atalanta e oltre. Un racconto che intreccia passione, sacrificio e successo, e che continua a ispirare i tifosi nerazzurri. L’ex attaccante si è raccontato a La Gazzetta dello Sport.
Un inizio turbolento
Angelo Domenghini, nato in una famiglia numerosa, ha vissuto un’infanzia segnata dalla povertà e dalla ribellione. Cresciuto tra le strade di Lallio, il giovane Angelo era noto per il suo spirito indomito e la sua voglia di avventura. Nonostante le difficoltà, il suo talento calcistico non passò inosservato, e presto trovò la sua strada verso l’Atalanta.
La svolta con l’Atalanta
Il passaggio all’Atalanta rappresentò un punto di svolta nella carriera di Domenghini. Senza passare per il settore giovanile, si fece notare per la sua determinazione e abilità in campo. Il suo debutto in Serie A avvenne a Udine nel 1961, e da lì in poi, la sua carriera prese il volo. Con l’Atalanta, Domenghini non solo affinò le sue capacità, ma contribuì anche a importanti successi, come la vittoria della Coppa Italia contro il Torino.
Un talento riconosciuto
Nonostante il suo contributo fondamentale, Domenghini spesso si trovò all’ombra di compagni di squadra più celebrati. Tuttavia, il suo impatto sul campo era innegabile, e il suo passaggio all’Inter segnò l’inizio di una nuova era di successi. Con la maglia nerazzurra, Domenghini continuò a dimostrare il suo valore, diventando una figura chiave nella Grande Inter di Helenio Herrera.