Andrea Oliveri, giovane talento di proprietà dell’Atalanta e attualmente in prestito al Pescara, ha recentemente condiviso le sue impressioni sulla nuova fase della sua carriera. Le sue dichiarazioni, rilasciate a Il Messaggero, offrono uno spaccato interessante non solo sulla sua esperienza personale con il Delfino, ma anche su questioni arbitrali che animano il dibattito calcistico, oltre a un toccante ritratto del suo rapporto con l’allenatore Vincenzo Vivarini.
L’adattamento a Pescara di Oliveri
Il centrocampista, che indossa la maglia numero 33 del Pescara, ha espresso piena fiducia nella sua condizione fisica, affermando di sentirsi al cento per cento. Oliveri ha riflettuto sulla partita disputata contro il Mantova, sottolineando come, nonostante la sconfitta, la squadra abbia mostrato progressi significativi. Ha evidenziato una prestazione di buon livello, ritenendo che il Pescara avrebbe meritato un esito più favorevole sul campo.
Il dibattito sul VAR e l’episodio Bani
Oliveri non ha esitato a commentare un episodio arbitrale che ha generato discussioni, riferendosi a una gomitata di Bani. Il giocatore ha sostenuto con fermezza che l’intervento, pur potendo essere involontario, era chiaramente scomposto e avrebbe dovuto essere sanzionato con un cartellino rosso. Ha espresso perplessità sulla mancata revisione al VAR, convinto che un’analisi delle immagini avrebbe inevitabilmente portato all’espulsione del calciatore.
Il legame speciale con mister Vivarini
Il giovane centrocampista ha anche condiviso un pensiero affettuoso sul suo allenatore, Vincenzo Vivarini, con cui aveva già avuto modo di collaborare durante la sua esperienza a Catanzaro. Oliveri ha descritto il tecnico come una figura di riferimento, paragonandolo a suo nonno per l’affetto e la correttezza che dimostra nei confronti dei giocatori. Ha sottolineato come Vivarini sia una persona perbene, evidenziando un rapporto di profonda stima e fiducia reciproca che va oltre il campo da gioco.