Ottavio Bianchi, figura leggendaria del calcio italiano, ha condiviso le sue riflessioni sulla sua carriera e sul mondo del calcio in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Noto per aver condotto il Napoli al suo primo scudetto, Bianchi ha parlato anche dalla sua casa a Bergamo Alta, lontano dai riflettori del calcio moderno.
Viaggio tra i ricordi
Cresciuto nel Brescia, da giocatore ha vestito – tra le altre – anche la maglia dell’Atalanta. Sulla sua carriera, Bianchi ha raccontato: “Ho giocato con Sivori e allenato Maradona, altro mondo”. La sua esperienza come tecnico del Napoli è stata particolarmente significativa: “E’ un titolo di tutti, l’abbiamo vinto insieme. C’erano anche Bagni e Ciro Ferrara, c’era anche il collettivo e l’organizzazione di gioco”.
Il calcio di ieri e di oggi
Bianchi ha espresso una certa nostalgia per i valori del passato, sottolineando come il calcio moderno abbia perso alcuni principi fondamentali: “La lealtà, il rispetto dei ruoli e la sincerità”. Nonostante le difficoltà incontrate in alcune squadre, come Roma, Inter e Fiorentina, Bianchi ha sempre trovato soddisfazione nel lavoro svolto, specialmente in provincia, dove ha lanciato giocatori importanti.