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Rissa tra tifosi: rischio stop alle trasferte per Atalanta e Como

Il Viminale valuta misure drastiche dopo gli scontri in autostrada: Daspo individuali, ma anche un divieto collettivo non è escluso.

Il cuore nerazzurro batte forte, ma in questi giorni è accompagnato da un’ombra di preoccupazione che si estende ben oltre il campo da gioco. L’eco degli scontri avvenuti lungo l’autostrada A1 ha riacceso i riflettori su un tema delicato, che tocca da vicino la passione e la libertà di sostenere la nostra amata Atalanta in ogni trasferta.

L’episodio che preoccupa l’Atalanta

L’episodio che ha scosso l’ambiente si è verificato nell’area di servizio Somaglia Est, in provincia di Lodi, coinvolgendo i sostenitori della Dea e quelli del Como. Quella che doveva essere una giornata di sport si è trasformata in una maxi rissa, un evento che ha richiamato l’attenzione delle autorità e ha messo in discussione la serenità delle prossime partite lontano da Bergamo.

Le possibili conseguenze per i nerazzurri

Le conseguenze potrebbero essere severe. Il Ministero dell’Interno sta valutando seriamente l’ipotesi di imporre un divieto di trasferta per un periodo significativo, una misura che colpirebbe duramente la nostra tifoseria. Oltre ai provvedimenti individuali, come il Daspo per chi verrà identificato come parte attiva negli scontri, non è esclusa una sanzione collettiva che coinvolga tutti i tifosi nerazzurri.

Un precedente che fa riflettere

Non si tratterebbe di una novità assoluta nel panorama calcistico italiano. Un precedente significativo risale all’inizio del 2023, quando, a seguito di violenti scontri tra tifosi di Roma e Napoli in un’altra area di servizio della stessa autostrada, fu applicato un divieto di trasferta di due mesi per entrambe le curve. Questo scenario, purtroppo, potrebbe ora ripetersi per i nostri colori.

Indagini in corso e attesa delle decisioni

La Digos è al lavoro per ricostruire ogni dettaglio della dinamica e identificare i responsabili. Le decisioni ufficiali sono attese nei prossimi giorni, una volta completata la relazione delle forze dell’ordine.