L’Atalanta ha vissuto una stagione memorabile, culminata con la vittoria in Europa League. Tuttavia, il trionfo europeo ha portato alla luce un paradosso economico che ha fatto riflettere molti appassionati di calcio. Nonostante il successo sul campo, i premi finanziari ricevuti dalla squadra bergamasca non rispecchiano appieno l’impresa sportiva compiuta. I nerazzurri hanno incassato 33,9 milioni di euro dal cammino europeo culminato nella notte magica di Dublino, dove batterono il Bayer Leverkusen. Cifra prestigiosa, certo, ma che fa riflettere: nonostante il successo finale, l’Atalanta incassa quasi 7 milioni in meno rispetto agli stessi tedeschi, arrivati secondi, che si fermano invece a ben 41,2 milioni. Un paradosso figlio soprattutto del cosiddetto market pool, che favorisce squadre provenienti da Paesi con mercati televisivi più forti.
Il valore del trionfo in Europa League
I bergamaschi battono però nettamente il risultato economico del Siviglia della stagione precedente che aveva incassato 21,8 milioni, anche se gli spagnoli avevano iniziato la loro avventura in Champions League. Più basso il bottino per Roma e Milan, impegnate anch’esse in Europa League: i giallorossi si fermano a 25,851 milioni, mentre i rossoneri, che provenivano dalla Champions, chiudono addirittua a soli 6,043 milioni.
Il confronto con la Champions League
La Champions League si conferma come la competizione più redditizia. Le squadre italiane impegnate nella massima competizione europea hanno incassato cifre considerevoli, con il Napoli in testa a 70,162 milioni. In confronto, il successo in Europa League appare meno remunerativo, sollevando interrogativi sul sistema di distribuzione dei premi UEFA. Il Real Madrid, vincitore della Champions, ha incassato un record di 138,8 milioni, evidenziando ulteriormente la disparità tra le competizioni.