Luciano Moggi, figura storica del calcio italiano, ha recentemente espresso le sue profonde preoccupazioni riguardo lo stato attuale della Serie A attraverso un editoriale pubblicato su Libero. Le sue parole dipingono un quadro di un campionato in bilico, dove la credibilità è messa a dura prova da dinamiche contrattuali complesse e da un’autorità societaria che appare sempre più debole. Un’analisi che non risparmia critiche e propone soluzioni radicali per un sistema che, a suo dire, rischia di perdere il suo fascino.
Il caos contrattuale e il potere dei calciatori
Moggi sottolinea come il calcio italiano stia attraversando un periodo di incertezza e smarrimento. «Mancano le idee e le risorse economiche», ha affermato, «e soprattutto, non è più chiaro chi detenga il vero potere decisionale, se le società o i calciatori stessi». Questa situazione, a suo dire, porta a episodi sempre più frequenti di giocatori che cercano di forzare la mano per ottenere un trasferimento, mettendo in discussione la stabilità degli accordi presi.
I casi Atalanta: Koopmeiners e Lookman
L’Atalanta, suo malgrado, si trova al centro di questa discussione con due casi emblematici che evidenziano le criticità sollevate. Dodici mesi fa, Teun Koopmeiners si presentò con certificati medici, un tentativo di accelerare il suo passaggio alla Juventus. Più di recente, quest’estate, è Ademola Lookman a far parlare di sé: l’attaccante nigeriano ha lasciato Zingonia per allenarsi in Portogallo, dopo che l’Atalanta ha respinto le offerte pervenute dall’Inter. Questi episodi, secondo Moggi, sono sintomatici di un problema più ampio che affligge il sistema.
Non solo giocatori: la questione allenatori
La problematica non si limita ai soli calciatori. Moggi estende la sua analisi anche al mondo degli allenatori, evidenziando come anche i tecnici siano coinvolti in queste dinamiche. «Nemmeno i tecnici sono immuni da queste situazioni», ha osservato. Ha citato il caso di Simone Inzaghi, che dopo la finale di Champions League ha lasciato l’Inter, attratto da proposte provenienti dall’Arabia. Ancora prima, Roberto Mancini aveva voltato le spalle alla Nazionale, un altro segnale di un sistema in cui gli accordi sembrano sempre più fragili.
La soluzione radicale proposta da Moggi
Di fronte a questo scenario, l’ex dirigente propone una soluzione drastica per restituire equilibrio al sistema. «Le semplici multe non sono più sufficienti, vengono assorbite troppo facilmente», ha dichiarato. «È indispensabile introdurre squalifiche severe per chi non rispetta gli accordi presi»