Wesley verso il Manchester City: l'Atalanta si ritira

Erling Haaland accostato all’Atalanta. Ma niente mercato, è solo un meme

Un’immagine virale accosta la chioma di Erling Haaland al logo dell’Atalanta, la “Dea”. Un’occasione per celebrare l’identità mitologica e la storia del club nerazzurro.

Il mondo del calcio, oggi più che mai, si nutre anche di fenomeni virali che nascono e si diffondono sui social media. Nessuno è immune a questa ondata di creatività, nemmeno i campioni più acclamati. È in questo contesto che si inserisce un simpatico episodio che ha visto protagonista Erling Haaland, centravanti in forza al Manchester City, e l’Atalanta.

La Dea e il guerriero vichingo: un accostamento virale

Il 16 settembre 2025, un profilo social dedicato al calcio ha scatenato l’ilarità del web con un meme che ha rapidamente fatto il giro della rete. L’immagine mostrava Erling Haaland, con la sua inconfondibile folta chioma bionda all’indietro, accostato in modo giocoso ai loghi di diverse squadre. Tra questi, spiccava l’iconico stemma dell’Atalanta e quello del Bournemouth. L’ironia ha giocato sull’idea che i capelli al vento del campione norvegese potessero richiamare la posa della divinità bergamasca, creando un momento di leggerezza e divertimento tra i tifosi. Un paragone visivo che, seppur nato da uno scherzo, ha messo in luce ancora una volta la forza evocativa del simbolo nerazzurro.

L’identità nerazzurra: tra mito e storia

Questo simpatico accostamento, seppur nato da un meme, sottolinea la profondità e la forza evocativa del simbolo dell’Atalanta. La “Dea” non è solo un’immagine, ma rappresenta l’essenza stessa del club e della sua storia, un personaggio della mitologia greca che incarna valori e tradizioni. A differenza di altri stemmi, come quello del Bournemouth che raffigura un calciatore in azione, apparso per la prima volta nel 1972, il logo nerazzurro affonda le radici in un immaginario più antico e potente. È un’identità che risuona profondamente con la passione dei suoi sostenitori, un legame che va oltre il campo da gioco e si nutre di figure leggendarie come “El Tanque” nerazzurro, “Il Mondo” – l’amico di tutti – e uno dei sette capitani storici che hanno vestito la maglia per otto stagioni di altissimo livello, tutti parte di un racconto che continua a emozionare.