Emanuele Tresoldi, ex terzino dell’Atalanta, ha recentemente condiviso un profondo racconto familiare e calcistico, ripercorrendo la sua carriera e, soprattutto, illuminando il percorso del figlio Nicolò. In un’intervista rilasciata a L’Eco di Bergamo e ripresa da TuttoAtalanta.com, Tresoldi ha offerto uno sguardo intimo sulle radici bergamasche della sua famiglia e sull’ascesa del giovane attaccante, oggi in forza al Bruges.
Dall’Umbria alla Germania: le radici di Nicolò
Dopo aver concluso la sua carriera da calciatore professionista a Gubbio, la famiglia Tresoldi ha risieduto in Umbria fino al 2017. La necessità di migliori collegamenti aerei e nuove opportunità lavorative per la moglie ha spinto la famiglia a trasferirsi ad Hannover, in Germania, in cerca di un’esperienza di vita differente. Sebbene Nicolò sia nato a Cagliari, il legame con Bergamo è profondo, radicato nella famiglia della madre. Il nonno materno, un autentico bergamasco che aveva lavorato in Sardegna come maestro di golf, ha trasmesso al nipote un’eredità culturale che, come sottolinea il padre, “resta nel sangue”.
Il percorso internazionale e la scelta tedesca
Nicolò ha percorso l’intera trafila delle selezioni giovanili tedesche, accettando con convinzione le convocazioni e consolidando il suo percorso internazionale con la Germania. Il padre ha chiarito che il ragazzo è “pienamente inserito in quel percorso e non penso cambierà“, indicando una scelta definitiva per le nazionali tedesche, nonostante le sue origini italiane e bergamasche.
Un attaccante d’altri tempi con l’”inzaghite”
Emanuele Tresoldi descrive il figlio Nicolò come un attaccante d’altri tempi, dotato di un innato senso del gol e di una spiccata aggressività in area. Il padre lo dipinge come un “numero nove” classico, abile nell’aggredire l’area, nel cercare il primo palo e nel capitalizzare i palloni vaganti, grazie alla sua prontezza e aggressività. L’ispirazione per Nicolò è Filippo Inzaghi, un attaccante con cui Emanuele ha condiviso lo spogliatoio sia nell’Atalanta che nella Nazionale Under 21. Emanuele ha condiviso con il figlio i ricordi di quei periodi, evidenziando come Nicolò abbia ereditato quella che definisce “l’inzaghite”, ovvero l’istinto innato di avventarsi su ogni pallone.
I valori del ragazzo secondo papà Emanuele
Pur riconoscendo le differenze di ruolo tra lui e il figlio, Emanuele sottolinea la grande concentrazione, determinazione e serietà di Nicolò, qualità che per lui superano qualsiasi confronto tecnico. “È applicato e serio, e questo per me conta più di ogni paragone“, ha affermato, evidenziando l’etica lavorativa del giovane attaccante. L’imminente ritorno a Bergamo, in occasione di una partita che vedrà coinvolto il Bruges, assume un significato particolare per la famiglia Tresoldi, unendo il passato atalantino del padre al futuro promettente del figlio, con l’augurio che la sua crescita prosegua nel migliore dei modi.