Mentre l’Atalanta si prepara per i prossimi impegni, le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore della Lazio, Maurizio Sarri, offrono uno spaccato significativo sulla condizione della squadra capitolina. Ai canali ufficiali del club, Sarri ha espresso apertamente le sue preoccupazioni, delineando un contesto che potrebbe influenzare la prossima sfida tra le due formazioni.
Lazio decimata: infortuni e pazienza
Il tecnico biancoceleste non ha nascosto un profondo “giramento” per la situazione attuale, sottolineando come la pazienza non possa essere un suo esclusivo appannaggio. Ha evidenziato una rosa decimata da ben otto o nove assenze, tra cui nomi chiave come Vecino, Rovella, Lazzari e Zaccagni, oltre a squalifiche e problemi fisici che hanno impedito ad altri, come Gigot e Isaksen, di integrarsi pienamente. Questa emergenza, a suo dire, rende “complicato” affrontare un campionato in cui “tutte le squadre si sono rinforzate”, mentre la Lazio non ha avuto lo stesso percorso. Un quadro che suggerisce una squadra in difficoltà, costretta a fare di necessità virtù.
Implicazioni tattiche e la resilienza biancoceleste
Le numerose indisponibilità stanno costringendo Sarri a considerare “soluzioni varie” e persino a “cambiare modulo”, qualora i rientri non fossero sufficienti. Ha ammesso che l’interpretazione difensiva vista contro il Torino, con un “4-2-4” e i relativi rischi, non lo ha soddisfatto, evidenziando la ricerca di un maggiore equilibrio. Nonostante le avversità, il tecnico ha elogiato il “carattere” e la “capacità di lottare” dei suoi ragazzi, che hanno saputo recuperare partite in situazioni complesse. Ha difeso la squadra, affermando che “merita qualche punto in più” e che il loro compito è “continuare a fare prestazioni nel lungo periodo”. Un segnale di una squadra che, pur ferita, non intende arrendersi facilmente.
La visione di Sarri: un percorso lungo e difficile per la Lazio
Sarri ha anche riflettuto sulla sua esperienza, distinguendo l’attuale momento da quello della sua prima avventura, quando c’era l’illusione di un “salto di qualità” poi non concretizzato. Oggi, ha dichiarato, non ci sono delusioni ma la consapevolezza di un percorso “lungo” e “difficile”. Ha riconosciuto che il livello medio del campionato è aumentato e che “chi non aveva previsto questi alti e bassi era un folle”. La sua visione pragmatica e la sua richiesta di pazienza generalizzata dipingono un ambiente in cui la Lazio sta cercando di ritrovare sé stessa, inseguendo le difficoltà prima di poter “innescare la strada”. Per l’Atalanta, questo significa affrontare un avversario che, nonostante le problematiche, è guidato da un tecnico determinato a trovare soluzioni, anche a costo di stravolgere gli assetti tattici.