L’analisi delle prestazioni dell’Atalanta rivela un quadro che molti definiscono intricato. Non si tratta di una squadra in crisi o disunita; al contrario, la formazione bergamasca mostra una notevole compattezza, una mentalità offensiva e una costante ricerca della vittoria. La squadra di Juric costruisce, attacca e crea numerose opportunità, soffrendo raramente per la superiorità tecnica degli avversari, quanto piuttosto per le proprie disattenzioni. Eppure, nonostante le premesse positive, i risultati ottenuti nelle fasi iniziali del campionato sembrano non rispecchiare appieno il valore espresso sul campo.
Il nodo cruciale risiede nella concretezza. Quella capacità di trasformare le occasioni in gol, che in passato ha rappresentato un punto di forza per la squadra, sembra ora venire meno. Sono numerosi gli episodi che alimentano questo dibattito: dal gol mancato in una sfida cruciale contro il Pisa, alle opportunità sprecate in gare importanti come quelle con Parma e Juventus, fino alle sfide contro Como e Lazio, dove la sfortuna ha giocato un ruolo fondamentali con pali colpiti e interventi decisivi dei portieri avversari.
Ivan Juric è chiamato a intervenire su questo aspetto fondamentale. Nonostante la crescita evidente nel gioco e nell’organizzazione tattica, la squadra deve migliorare la sua efficacia sotto porta. Non mancano, inoltre, altri punti su cui lavorare, come la tendenza a iniziare i primi tempi con un ritmo sottotono e una gestione dei cambi che, in alcune occasioni, è stata oggetto di discussione. Con gli impegni futuri che vedranno l’Atalanta affrontare Slavia Praga, la Cremonese e il Milan, la necessità di tradurre il buon lavoro svolto in risultati tangibili diventa necessario.