L’Atalanta si trova in un momento delicato, caratterizzato da una serie di risultati che, pur evitando la sconfitta, non portano i tre punti attesi. Il recente pareggio contro la Cremonese, il terzo consecutivo nel campionato di Serie A, ha acceso i riflettori su una situazione che richiede un’immediata inversione di tendenza. L’ultima vittoria in campionato risale al 21 settembre contro il Torino, un periodo di oltre un mese senza successi che ha generato un senso di insoddisfazione tra la dirigenza, la squadra e i sostenitori.
L’identità dell’Atalanta
Nonostante la rosa sia quasi al completo, la squadra fatica a esprimere il proprio potenziale. La prestazione contro la Cremonese ha evidenziato una certa prevedibilità e una scarsa lucidità, con la squadra che ha mostrato difficoltà nell’imporre il proprio gioco. L’imbattibilità, in questo contesto, rischia di celare una squadra che appare insicura e priva della scintilla che l’ha contraddistinta in passato. Solo l’ingresso di alcuni subentrati, come Scamacca e Samardzic, ha portato nuova energia, con Brescianini che ha siglato il gol del pareggio, dimostrando che la panchina può offrire soluzioni importanti.
Confronti interni e dichiarazioni accese
Non sono mancate le dichiarazioni dirette nel post partita della sfida allo Zini di Cremona, come quella del portiere Carnesecchi, che ha espresso la necessità di una “svegliata” per la squadra. A questa affermazione, Juric ha replicato invitando il giocatore a concentrarsi maggiormente sul campo, un botta e risposta che sottolinea la tensione che c’è nello spogliatoio per gli ultimi risultati “da 0-0” ma anche la determinazione a superare l’attuale fase.
Il nodo tattico e la sfida decisiva
Il principale problema risiede nella fluidità del gioco, con l’Atalanta che crea meno occasioni rispetto al passato. A Cremona, un segnale di cambiamento si è manifestato nel finale, quando l’allenatore ha optato per un modulo più offensivo, passando da una difesa a tre a un 4-2-3-1. Questa modifica ha prodotto effetti positivi, suggerendo una possibile via per risvegliare il gruppo. La prossima partita contro il Milan si preannuncia come un test cruciale, non solo per i punti in palio, ma per verificare se la squadra riuscirà a ritrovare il ritmo, le idee e quella “fame” che l’aveva resa una delle formazioni più temute del campionato. Saranno necessarie scelte coraggiose, anche riguardo ai titolari, per sbloccare le attuali gerarchie e ritrovare la strada della vittoria.




