Dopo un inizio di stagione a basso minutaggio, Marco Brescianini si sta ritagliando sempre più spazio negli schemi di Juric. Complice qualche infortunio e un calendario ingolfato tra coppa e campionato, il croato sta utilizzando spesso l’ex Frosinone come spacca partite nei secondi tempi e nello scorso weekend contro la Cremonese è arrivato anche il gol.
Il ruolo di Brescianini in questa Atalanta
Anche nel pareggio di martedì contro i rossoneri, Brescianini ha dimostrato di essere un elemento cruciale per l’equilibrio della squadra. Energia inesauribile, visione di gioco e pericolosità anche in zona offensiva potendo coprire anche più ruoli. Questa versatilità lo rende un jolly prezioso, capace di adattarsi alle esigenze tattiche e di fornire un contributo significativo sia in attacco che in difesa, un aspetto fondamentale per una squadra che punta a mantenere alta l’intensità per tutti i novanta minuti. La sua presenza in campo si traduce in un aumento del ritmo e della fluidità della manovra, elementi che l’Atalanta ricerca costantemente per imporre il proprio gioco. Il centrocampista cresciuto nel Milan ha ricoperto il ruolo di “dodicesimo uomo” anche nella scorsa stagione con Gasperini, giocando 38 partite in totale con sei gol. In quest’annata è già a otto presenze con una rete, sintomo di una rapida crescita nello scacchiere tattico di Juric.
Le parole post Milan
Così il giocatore dopo il pareggio di martedì: “Sapevamo che sarebbe stata una sfida complessa, contro un avversario ben strutturato. Era fondamentale trovare gli spazi giusti e mantenere alta la concentrazione per tutti i novanta minuti. Credo che la nostra prestazione sia stata all’altezza, e ora il nostro sguardo è già rivolto al prossimo impegno, con l’obiettivo di conquistare i tre punti.” Poi sulla sua capacità di ricoprire diverse posizioni: “Mi sento a mio agio come mezzala in un centrocampo a due, ma la mia priorità è sempre quella di essere utile alla squadra, seguendo le direttive del mister. Ogni ruolo è un’opportunità per contribuire al successo collettivo”.




