Adelio Moro, ex calciatore dell’Atalanta negli anni ’60, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulla situazione della squadra bergamasca e sul lavoro del tecnico Ivan Juric, in particolare dopo la prestazione offerta nella partita contro l’Udinese. Le sue dichiarazioni, rilasciate a L’Eco di Bergamo, offrono una prospettiva interna sulle sfide che il club sta affrontando e pongono l’accento sulla necessità di supporto e reazione in un momento delicato per i nerazzurri. Moro ha analizzato diversi aspetti, dalla condizione dei giocatori al ruolo della società, fornendo spunti di riflessione per i tifosi e gli addetti ai lavori.
Il sostegno a Ivan Juric e le sfide iniziali
Moro ha espresso un chiaro sostegno nei confronti dell’allenatore Ivan Juric, invitando a non attribuirgli tutte le responsabilità per le difficoltà riscontrate. L’ex giocatore ha sottolineato come questa sia “la prima esperienza” di Juric alla guida di un club di tale portata, un fattore che, unito alla condizione fisica non ottimale di alcuni elementi della rosa, contribuisce a rendere il percorso più arduo. Moro ha evidenziato la complessità del ruolo, affermando: “Non gettiamo la croce addosso a Juric”. Questa frase riassume la sua posizione, che mira a una valutazione più equilibrata del tecnico, considerando il contesto e le circostanze che possono influenzare le prestazioni della squadra.
Il ruolo della società e il confronto con il passato
Proseguendo nella sua analisi, Moro ha posto l’accento sull’importanza del supporto che la società deve fornire a Ivan Juric. Ha tracciato un parallelo, seppur con le dovute distinzioni, con il precedente tecnico, Gian Piero Gasperini, affermando che Juric “era vicino a Gasperini ma non sono uguali”. Questa osservazione suggerisce che, pur essendoci affinità tattiche o filosofiche, ogni allenatore ha le proprie peculiarità e necessita di un approccio personalizzato da parte della dirigenza. Moro ha inoltre espresso una personale stima per Juric, riconoscendo che il tecnico “viene da delusioni in cui non ha colpe ed è anche stato sfortunato”. Questo denota una comprensione delle vicissitudini professionali di Juric e un apprezzamento per le sue qualità, nonostante le difficoltà iniziali.
Fiducia nel club e la necessità di una reazione collettiva
Nonostante le criticità evidenziate, Moro ha mantenuto una prospettiva di fiducia nei confronti dell’Atalanta e della sua capacità di superare i momenti difficili. Ha riconosciuto che nel calcio “i momenti difficili arrivano, si sbaglia”, ma ha ribadito la sua piena fiducia nella solidità e nella visione del club. La sua esortazione finale è rivolta sia alla squadra che al tecnico, sottolineando la necessità di una reazione congiunta. “La squadra deve reagire, così come il tecnico”, ha dichiarato Moro, indicando che la responsabilità di invertire la rotta è condivisa e richiede un impegno collettivo. Questa affermazione sottolinea l’importanza di un fronte unito, dove ogni componente, dal singolo giocatore all’allenatore, contribuisca attivamente al superamento delle avversità, rafforzando il legame e la determinazione all’interno del gruppo per affrontare le prossime sfide.




