Il percorso dell’Atalanta nella nuova Champions League si sta rivelando un successo non soltanto dal punto di vista sportivo, ma anche e soprattutto sotto il profilo economico. Grazie al rinnovato format della competizione, che prevede un montepremi più ricco, la società bergamasca ha già garantito entrate superiori ai 51 milioni di euro, una cifra significativa che testimonia la solidità del progetto del club e che è destinata a crescere ulteriormente.
Gli incassi nerazzurri
L’analisi basata sui dati forniti da Calcio e Finanza.it, mostra come il traguardo dei 51,045 milioni di euro sia il risultato di diverse componenti. La sola partecipazione alla fase a gironi ha fruttato 18,62 milioni di euro. A questa somma si aggiungono i premi legati ai risultati ottenuti sul campo, che ammontano a 9,1 milioni, frutto delle ottime prestazioni della squadra guidata da Raffaele Palladino. Una delle novità più rilevanti del nuovo sistema di distribuzione è il “value pillar”, un parametro che unisce il market pool televisivo e il ranking storico dei club. Da questa voce, l’Atalanta ha ottenuto una fetta consistente dei suoi guadagni, suddivisa in circa 16,83 milioni dalla quota europea e 6,22 milioni da quella non europea. La cifra totale include anche una stima prudenziale di 275mila euro legata al piazzamento finale minimo.
Un tesoro destinato a crescere
Il dato più incoraggiante per le casse nerazzurre è che il totale attuale è ancora provvisorio. La proiezione di oltre 51 milioni di euro è infatti calcolata sulla base del peggior piazzamento possibile nella classifica della League Phase e a gennaio ci saranno le ultime due sfide contro l’Athletic Bilbao e l’Union SG.
