De Roon sempre più leader: il record di Bellini è nel mirino
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De Roon sempre più leader: il record di Bellini è nel mirino

Con Palladino è tornato il faro del centrocampo. Marten de Roon, leader indiscusso dell’Atalanta, ora punta al record di presenze di Bellini. Una stagione per entrare nella leggenda nerazzurra.

Nell’Atalanta che si rinnova sotto la guida di Raffaele Palladino, c’è un punto fermo che non cambia: Marten de Roon. Il centrocampista olandese, a 34 anni, si conferma il perno insostituibile della squadra, un leader la cui importanza trascende le scelte tecniche e le evoluzioni tattiche. Con il nuovo allenatore, la sua centralità è diventata ancora più evidente, consolidando il suo ruolo di pilastro in una stagione di transizione e ambizioni.

La fiducia di Palladino e un ruolo da protagonista

L’arrivo di Raffaele Palladino sulla panchina nerazzurra ha ristabilito gerarchie chiare in mezzo al campo. Nelle sette partite sotto la nuova gestione tecnica, Marten de Roon è sempre partito titolare, senza saltare nemmeno un minuto. Questa fiducia incondizionata segna una netta inversione di tendenza rispetto al periodo con Ivan Juric, durante il quale l’olandese aveva conosciuto anche la panchina in partite delicate come la trasferta contro il Sassuolo o era subentrato a gara in corso contro avversari del calibro di Lazio e Milan. Ora, De Roon è tornato a essere il metronomo del gioco atalantino, agendo da geometra e, quando necessario, anche da difensore aggiunto, incarnando l’uomo da cui ripartire per scalare la classifica in Serie A e continuare il percorso in Champions League.

Una corsa verso la storia del club

La stagione attuale potrebbe consacrare De Roon non solo come leader tecnico, ma anche come una leggenda nella storia del club. Dopo aver superato il traguardo delle 400 presenze a settembre, l’olandese ha raggiunto quota 414 partite con la maglia dell’Atalanta. Il suo prossimo obiettivo è il record assoluto di Gianpaolo Bellini, storico capitano fermo a 435 presenze. Con sole 21 lunghezze a separarlo dal primato e la squadra ancora impegnata su tre fronti, il sorpasso potrebbe concretizzarsi già nel corso di questa stagione, scrivendo una pagina indelebile nella storia nerazzurra.

Un legame decennale con un solo grande rammarico

La storia d’amore tra De Roon e l’Atalanta è iniziata nell’agosto del 2015, con un gol al debutto in Coppa Italia, e si è interrotta solo per una breve esperienza in Premier League. Da allora, è diventato un simbolo, prima dell’era Gasperini e ora della ricostruzione affidata a Palladino. Un percorso ricco di soddisfazioni, macchiato da un unico, profondo rimpianto: l’assenza per infortunio nella finale di Europa League vinta dalla Dea. Anche la sua personalità, un mix di umiltà, sacrificio e autoironia, come dimostra il commento («Di gol così ne faccio uno all’anno») dopo una rara rete in Coppa Italia contro il Genoa, lo rende un giocatore fondamentale. Palladino ha capito che per costruire il futuro bisogna partire da fondamenta solide, e a Bergamo quelle fondamenta portano il nome di Marten de Roon.