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Perico, il ricordo di Favini: “Un maestro che educava col sorriso”

La scomparsa di Eugenio Perico rievoca il sodalizio con Mino Favini. Il figlio Stefano ne traccia un ritratto inedito: un uomo dall’apparenza burbera, ma capace di educare i giovani con ironia e leggerezza.

La scomparsa di Eugenio Perico ha toccato profondamente il mondo atalantino, rievocando un’epoca d’oro del settore giovanile nerazzurro. A tracciare un ritratto commosso della storica figura del vivaio è Stefano Favini, figlio del compianto Mino, che dalle colonne de L’Eco di Bergamo ha voluto ricordare lo speciale legame che univa suo padre a Perico, definito un vero e proprio braccio destro.

Un burbero dal cuore d’oro

Nelle parole di Stefano Favini emerge l’immagine di un uomo che andava oltre l’apparenza. Sebbene Perico fosse noto per il suo carattere burbero e severo, una maschera da “sergente di ferro”, chi lo conosceva più a fondo poteva scoprirne un lato diverso. “Quelle rare volte che l’ho incontrato mi trasmetteva un senso di leggerezza e di piacevole ironia”, ha raccontato Favini, sottolineando come dietro la facciata si nascondesse una persona capace di alleggerire la tensione con ironia, una qualità preziosa nel lavoro con i giovani talenti. Questa capacità era particolarmente apprezzata da Mino Favini, che vedeva in Perico non solo un collega, ma un educatore di rara competenza.

Un’amicizia che ha fatto la storia

Il rapporto tra Mino Favini ed Eugenio Perico non era confinato al campo, ma si fondava su una profonda stima e un’amicizia sincera. Per il “Mago” del settore giovanile, le relazioni umane erano fondamentali e Perico occupava un posto di primissimo piano nella sua cerchia di affetti professionali e personali, insieme a figure come Rustignoli ai tempi del Como e Giancarlo Finardi. “Papà gli voleva molto bene, come persona e come collega”, ha spiegato Stefano, evidenziando come il loro fosse un legame completo. “Con Eugenio è stato amico nel senso pieno del termine”, ha concluso con amarezza, “e questa consapevolezza rende il distacco ancor più doloroso”. Un sodalizio che ha scritto pagine indelebili nella storia del club, forgiando talenti e uomini.