Dopo sedici giornate, l’Atalanta ha conquistato 22 punti, ben 15 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso campionato, un divario che evidenzia un percorso fin qui complesso e la necessità di un cambio di passo per non perdere il treno per l’Europa.
Un anno fa la vetta, oggi la rincorsa
Il paragone con la stagione passata è eloquente. Dodici mesi fa, l’Atalanta guidata da Gian Piero Gasperini viaggiava a pieno ritmo, conquistando la vetta solitaria della classifica con 37 punti dopo aver superato il Cagliari. Quella squadra appariva come una macchina quasi perfetta.
L’effetto Palladino per invertire la rotta
Il cambio in panchina, con l’arrivo di Raffaele Palladino, ha dato una scossa positiva all’ambiente e alla squadra. Sotto la sua gestione, l’Atalanta ha ritrovato solidità e una maggiore continuità di risultati, elementi fondamentali per risalire la classifica. L’attuale nono posto è una posizione intermedia, ma il contesto di una Serie A molto equilibrata, senza una squadra in fuga, lascia aperti diversi scenari. La qualificazione alle coppe europee resta un obiettivo raggiungibile, a patto di trovare la giusta marcia nella seconda parte della stagione.
Le sfide decisive contro Inter e Roma
Il destino dell’Atalanta passa inevitabilmente dalle prossime due partite, che rappresentano un vero e proprio crocevia. Il 28 dicembre al Gewiss Stadium arriverà l’Inter di Cristian Chivu, attuale capolista. Una vittoria contro i nerazzurri potrebbe ridurre significativamente il distacco dalla vetta e darebbe una spinta psicologica enorme in vista della successiva trasferta. Il 3 gennaio, infatti, la Dea affronterà la Roma, guidata dal grande ex Gian Piero Gasperini.




