Atalanta, quanto peschi dalla Premier: dopo gli affari Lookman e Scamacca ora c’è Sulemana

La Dea continua a pescare dal mercato inglese dopo gli ottimi risultati degli ultimi anni

L’Atalanta continua a guardare con interesse al mercato della Premier League, una fonte di talenti che si è rivelata spesso fruttuosa per il club bergamasco. L’arrivo dell’attaccante dal Southampton è solo l’ultimo esempio di una tradizione che ha visto diversi giocatori provenienti dal campionato inglese lasciare il segno in nerazzurro. Allo stesso tempo, l’Atalanta ha saputo valorizzare i propri giocatori, cedendoli a club di Premier League e realizzando importanti plusvalenze. Il filo diretto tra Bergamo e l’Inghilterra sembra destinato a continuare, con la speranza che Sulemana possa confermare le aspettative e diventare un nuovo punto di riferimento per la squadra.

Sulemana sulle orme di Lookman e Scamacca

L’acquisto di Kamaldeen Sulemana dal Southampton rientra in una strategia ben precisa dell’Atalanta, che negli ultimi anni ha dimostrato di saper individuare talenti interessanti in Premier League. Il caso più emblematico è sicuramente quello di Lookman, prelevato dal Lipsia ma reduce da un’esperienza al Leicester. Pagato solamente 11 milioni di euro, il nigeriano è esploso a Bergamo, diventando uno dei migliori acquisti della storia recente del club con 52 gol in 117 presenze. Anche Gianluca Scamacca, arrivato dal West Ham, ha avuto un impatto positivo, seppur frenato da alcuni infortuni. L’Atalanta spera che Sulemana possa seguire le orme di questi giocatori, dimostrando il proprio valore e contribuendo ai successi della squadra.

De Roon, Pasalic, Zappacosta e Gollini: garanzie dalla Premier League

Oltre ai casi più recenti, la storia dell’Atalanta è costellata di giocatori provenienti dalla Premier League che hanno lasciato un segno importante. Marten de Roon, ad esempio, è diventato una colonna insostituibile del centrocampo nerazzurro dopo essere stato ceduto e poi riacquistato dal Middlesbrough. Anche Mario Pasalic e Davide Zappacosta, entrambi ex Chelsea, hanno contribuito in modo significativo ai successi della squadra, pur essendo arrivati a Bergamo dopo esperienze in altri club. Anche Gollini, portiere titolare per diverse stagioni, arrivava da un’esperienza con l’Aston Villa

Gli affari meno riusciti

Non sempre, però, gli acquisti provenienti dalla Premier League si sono rivelati azzeccati. Ben Godfrey, arrivato dall’Everton, non è mai riuscito ad ambientarsi a Bergamo, mentre Alberto Paloschi, tornato dalla Premier (Swansea), non ha lasciato il segno. Anche Nicolò Zaniolo, pur non provenendo direttamente dalla Premier, è stato una scommessa che non ha dato i risultati sperati.

Da Diallo a Højlund: tante anche le cessioni

Il rapporto tra l’Atalanta e la Premier League non è solo fatto di acquisti, ma anche di cessioni importanti. Diallo e Højlund sono stati venduti al Manchester United, Romero e Gollini al Tottenham, Freuler al Nottingham Forest e Castagne al Leicester. Queste cessioni testimoniano come l’Atalanta sia diventata una vera e propria fucina di talenti per il campionato inglese, capace di valorizzare i propri giocatori e di cederli a cifre importanti. Non a caso due delle cessioni più importanti della storia della Dea sono proprio verso l’Inghilterra: l’attaccante danese ceduto allo United per quasi 80 milioni di euro e il difensore argentino al Tottenham per 52.