L’Atalanta ha ottenuto una vittoria significativa in ambito legale contro il Catanzaro, riguardante il premio di valorizzazione del giovane difensore Andrea Ceresoli. La decisione del Tribunale Federale Nazionale ha stabilito che il club calabrese dovrà versare 100 mila euro più IVA nelle casse nerazzurre, chiudendo una disputa che ha sollevato interrogativi sui criteri di valorizzazione dei giovani calciatori.
La disputa legale su Ceresoli
La controversia tra Atalanta e Catanzaro ha avuto origine dal trasferimento temporaneo di Andrea Ceresoli, difensore classe 2003, al club calabrese nell’agosto 2024. Nonostante le aspettative, Ceresoli ha trovato poco spazio in Serie B, collezionando solo sette presenze prima della risoluzione anticipata del contratto a febbraio. Il Catanzaro ha contestato l’importo del premio di valorizzazione richiesto dall’Atalanta, ritenendolo eccessivo rispetto al contributo effettivo del giocatore. Tuttavia, il Tribunale ha confermato la cifra inizialmente pattuita, respingendo le argomentazioni del Catanzaro.
Implicazioni per il futuro
La sentenza ha riacceso il dibattito sui criteri di determinazione dei premi di valorizzazione, specialmente in casi come quello di Ceresoli, dove l’utilizzo del giocatore è stato limitato. Per l’Atalanta, questa vittoria legale rappresenta un rafforzamento della sua politica di valorizzazione dei giovani talenti, mentre per il Catanzaro si tratta di accettare la sconfitta e guardare avanti. La questione solleva interrogativi sulla congruità delle cifre richieste rispetto al reale impiego dei calciatori, un tema che potrebbe influenzare future trattative di mercato.
