Mercato Atalanta: no secco a 60 milioni per Scalvini

L’Atalanta ha respinto un’offerta da 60 milioni del Newcastle per Scalvini, blindando il suo gioiello. Una scelta che conferma la strategia del club di Percassi: puntare sui talenti di casa per costruire la Dea del futuro, senza cedere alle lusinghe del mercato.

Il calciomercato estivo si accende con trattative che possono ridefinire gli equilibri delle squadre. Al centro dell’attenzione per l’Atalanta c’è il futuro di Giorgio Scalvini, giovane difensore che ha attirato l’interesse di club europei di primissimo piano. Una proposta faraonica è giunta dal Newcastle, ma la risposta della dirigenza nerazzurra è stata chiara e inequivocabile, delineando una strategia precisa per la Dea.

Il rifiuto milionario: Scalvini resta a Bergamo

L’Atalanta ha dimostrato una fermezza inaspettata nel panorama del calciomercato moderno, respingendo un’offerta colossale proveniente dal Newcastle United per il difensore Giorgio Scalvini. La proposta, quantificata in sessanta milioni di euro, è stata avanzata dai Magpies, club di proprietà del Public Investment Fund saudita, un fondo con risorse economiche quasi illimitate che ha già trasformato la squadra inglese in una potenza emergente della Premier League, capace di raggiungere la Coppa di Lega e qualificarsi per la Champions League. Nonostante la cifra potesse far vacillare qualsiasi club, il presidente Antonio Percassi ha mantenuto una posizione irremovibile, considerando Scalvini un elemento non negoziabile per il progetto tecnico e simbolico della Dea. Questa decisione sottolinea la volontà del club bergamasco di non cedere alle lusinghe economiche, soprattutto quando si tratta di pilastri fondamentali per il futuro.

Giorgio Scalvini: il gioiello di casa e simbolo della Dea

Giorgio Scalvini non è solo un calciatore di talento, ma incarna l’identità e la continuità del progetto Atalanta. Cresciuto nel florido vivaio di Zingonia fin dall’età di dodici anni, il difensore ha già collezionato centosette presenze con la maglia nerazzurra e otto apparizioni con la Nazionale italiana, dove ha debuttato giovanissimo. La sua polivalenza lo rende un difensore centrale moderno, capace di disimpegnarsi con efficacia anche a centrocampo, qualità che lo rendono prezioso per le strategie tattiche di Gian Piero Gasperini. Nonostante la giovane età, Scalvini ha già superato ostacoli significativi, inclusi due infortuni gravi che ne hanno rallentato la progressione nell’ultimo anno. La società bergamasca lo considera un vero e proprio “nuovo acquisto” per la prossima stagione, un segnale chiaro della fiducia riposta nelle sue capacità e nel suo potenziale di crescita.

La strategia dell’Atalanta: blindare i talenti per il futuro

La decisione di blindare Scalvini si inserisce in una strategia più ampia dell’Atalanta, volta a consolidare la rosa senza indebolirla per mere plusvalenze. L’obiettivo è mantenere la squadra competitiva ai massimi livelli, evitando di rafforzare direttamente le big europee con la cessione dei propri gioielli. Questo principio, che ha portato al “no” secco per Scalvini, si distingue da altre operazioni di mercato, come la cessione di Retegui per sessantacinque milioni agli arabi dell’Al-Qadsiah, un’operazione che non ha riguardato un elemento centrale del progetto nerazzurro. Scalvini, invece, è visto come un pilastro su cui costruire la Dea del domani, affiancato da altri talenti cresciuti nel vivaio di Zingonia o considerati strategici, quali Carnesecchi, Sportiello (tornato per la terza volta a Bergamo), Rossi, Bonfanti, Palestra e Zappacosta.