L’ufficialità di Raffaele Palladino come nuovo allenatore dell’Atalanta apre scenari interessanti per il futuro della squadra. Il tecnico di Mugnano, chiamato a risollevare le sorti di una formazione che si trova al tredicesimo posto con 13 punti dopo 11 giornate, non partirà da zero con l’intero gruppo. Nella rosa nerazzurra ritrova infatti una sua vecchia conoscenza, Daniel Maldini, un giocatore con cui ha già condiviso un percorso significativo.
La fiducia di Monza come punto di partenza
Il rapporto tra Palladino e Maldini affonda le radici nell’esperienza comune a Monza. È stato proprio l’allenatore campano a concedere per primo piena fiducia al figlio d’arte, valorizzandone il talento nella seconda parte della stagione 2023/2024. Sotto la sua guida, Maldini ha dimostrato il suo valore, mettendo a segno 4 reti in 11 presenze e lasciando il segno con una media realizzativa di grande impatto. Un periodo che ha rappresentato un vero e proprio trampolino di lancio per il giovane trequartista, che ha trovato continuità e fiducia.
Un futuro che poteva essere viola
Il destino professionale dei due avrebbe potuto incrociarsi anche lontano da Bergamo. Durante la sua parentesi alla Fiorentina, Palladino aveva indicato proprio il nome di Daniel Maldini alla dirigenza come possibile rinforzo. La società viola, tuttavia, preferì orientarsi su altri profili, portando a Firenze il giocatore Colpani. Ora, il percorso di entrambi riparte da Bergamo, con la speranza condivisa di poter inaugurare un ciclo di successi e soddisfazioni reciproche, costruendo sulle solide basi del loro precedente rapporto.




