Alla vigilia della trasferta di Champions League in casa dell’Eintracht Francoforte, l’allenatore dell’Atalanta, Raffaele Palladino, ha espresso le sue sensazioni e analizzato la sfida che attende la squadra in conferenza stampa.
Il debutto in Champions
Palladino ha iniziato descrivendo l’emozione per il debutto europeo: “Già la parola Champions è qualcosa che emoziona. È il sogno di ogni calciatore e ogni allenatore, sono felice perché vuol dire che negli anni passati è stato fatto un lavoro di grande sacrificio. La mia concentrazione deve essere solo per questi ragazzi”. Poi ha aggiunto: “Non vediamo l’ora di poter giocare: deve essere una serata che ci possa dare slancio, sappiamo che affrontiamo una formazione di assoluto valore, che sta facendo bene in Bundesliga, che fa tanti gol, gioca bene a calcio, ma noi ci teniamo, siamo venuti qui per fare la prestazione. Ci portiamo da Napoli un ottimo secondo tempo, voglio rivedere quell’Atalanta: la cosa che mi lascia tranquillo è vedere i ragazzi come hanno lavorato in questi giorni”. Sull’avversario Eintracht: “Mi aspetto una partita aperta, perché l’Eintracht gioca bene, segna tanto, soprattutto nel suo stadio: è una squadra ha sfornato grandi talenti e giocatori, e anche ora ne ha”.
L’obiettivo
Palladino ha parlato anche dell’aspetto psicologico della squadra: in Serie A la vittoria manca da oltre due mesi. “Durante la riunione video abbiamo parlato proprio di questo, perché ti lascia via i pensieri negativi: io voglio una squadra positiva e propositiva, che abbia autostima, perché questi ragazzi hanno grandi qualità. Percepivo la loro forza quando li affrontavo da avversari, ora toccare con mano le loro qualità mi fa percepire che le qualità sono più forti di quelle che pensavo. Adesso i fatti dicono che i risultati non sono positivi e bisogna ritrovarli, ci sono tante cose su cui lavorare”. Infine un passaggio sull’entusiasmo da ritrovare: “Questa squadra deve ritrovarlo, perché qualcosa si è perso: è figlio dei risultati negativi, è ovvio, e ora servono vittorie, ma queste non arrivano a caso, ci sono volontà, voglia e idee, ci serve una scintilla”.




