Josip Ilicic, ex fantasista dell’Atalanta e ora in forza al Koper, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulla carriera e sui momenti salienti vissuti con la maglia nerazzurra. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il calciatore ha espresso un profondo rammarico per un’occasione che, a suo dire, l’Atalanta avrebbe potuto cogliere: la finale di Champions League. Ilicic ha dichiarato di essere stato in una condizione fisica e mentale eccezionale nel 2019, un periodo in cui la squadra non temeva alcun avversario. La sua convinzione è che, senza l’insorgere della pandemia di Covid-19 e le conseguenti difficoltà personali che lo hanno colpito, il percorso europeo dell’Atalanta avrebbe potuto culminare nella partita più prestigiosa del calcio continentale. Questa affermazione sottolinea non solo il suo stato di forma straordinario ma anche la fiducia incrollabile nelle potenzialità di quella squadra, capace di esprimere un calcio di altissimo livello e di superare ogni ostacolo.
I momenti difficili e il ritorno a casa
L’intervista ha toccato anche corde più intime, rivelando il periodo buio affrontato da Ilicic. Il calciatore ha raccontato di non stare bene, un malessere che ha generato anche voci infondate e dolorose riguardanti la sua vita privata. Ha smentito categoricamente le speculazioni sulla moglie, evidenziando come queste abbiano causato sofferenza e insulti ingiustificati. La sua assenza dalla squadra ha alimentato queste congetture, ma la realtà era ben diversa: un profondo disagio personale. Ilicic ha trascorso quarantadue giorni isolato a Bergamo, un periodo segnato dall’incertezza sul suo futuro calcistico e dalla drammatica visione delle bare trasportate dai camion militari, un’immagine che ha descritto come “tremenda”. Il ritorno in Slovenia, dove la percezione della pandemia era differente, ha rappresentato un tentativo di ritrovare serenità e stabilità in un contesto meno opprimente.
Il legame con Gasperini e la filosofia Atalanta
Un capitolo significativo dell’intervista è dedicato al rapporto con Gian Piero Gasperini, l’allenatore che ha plasmato l’Atalanta dei miracoli. Ilicic ha rivelato che fu proprio Gasperini a convincerlo a scegliere Bergamo, nonostante fosse vicino a un trasferimento alla Sampdoria. L’attaccante ha descritto l’intensità dei ritiri sotto la guida del tecnico, un’esperienza che metteva a dura prova il fisico, con le gambe che “pulsano e fanno male” tra un allenamento e l’altro, rendendo difficile persino il riposo. Tuttavia, ha riconosciuto che proprio grazie a questa preparazione estenuante, l’Atalanta riusciva a ribaltare molte partite, mantenendo un’elevata resistenza fisica per tutti i novanta minuti, mentre gli avversari calavano di intensità già al sessantesimo. Nonostante qualche discussione, Ilicic ha ammesso che il rapporto con Gasperini era basato su un affetto reciproco, paragonandolo a quello di due persone che si amano e litigano, e ha sottolineato come il tecnico lo abbia spinto a superare limiti che credeva invalicabili.