Una carriera ricca di successi giunge al termine: Rui Patricio, a 37 anni, ha deciso di appendere i guanti al chiodo. Per il portiere portoghese, l’avventura con la maglia dell’Atalanta ha costituito l’atto conclusivo della sua lunga carriera nel calcio europeo, un’esperienza che, seppur breve, ha lasciato un segno di grande professionalità.
Il contributo alla causa nerazzurra
Giunto a Bergamo con il ruolo di secondo portiere esperto alle spalle di Marco Carnesecchi, il portiere ha offerto il suo contributo nella passata stagione. Pur non essendo un titolare fisso, si è sempre fatto trovare pronto quando chiamato in causa da Gian Piero Gasperini. Il suo bilancio con la Dea conta sei presenze totali, distribuite tra campionato (3), Coppa Italia (2) e Champions League (1). In queste partite ha subito sei reti, riuscendo a mantenere la porta inviolata in due occasioni, a testimonianza della sua affidabilità.
Il percorso verso l’addio al calcio
L’annuncio del suo ritiro è stato dato con risalto dalla Federazione portoghese, che ha celebrato una delle sue leggende con un tributo sui social media, a cui si sono unite le voci di compagni storici come Cristiano Ronaldo. Il percorso che ha portato al ritiro è stato graduale. Dopo aver concluso il suo rapporto con l’Atalanta il 1° giugno, il portiere si è concesso un’ultima esperienza negli Emirati Arabi con l’Al-Ain, disputando il Mondiale per Club. Terminato questo breve capitolo e non avendo trovato nuovi progetti convincenti, è arrivata la decisione definitiva di chiudere la sua carriera da calciatore.




