Atalanta,  De Ketelaere e Pasalic sono i nuovi rigoristi della Dea

De Ketelaere: “Ho dimostrato di esserci per l’Atalanta”

Charles De Ketelaere riflette sulla sua prestazione con il Belgio, evidenziando l’assist e la sua versatilità. Un’analisi del suo ruolo e della sua importanza, anche in vista del suo futuro all’Atalanta.

L’occasione di brillare sul palcoscenico internazionale è giunta per Charles De Ketelaere, fantasista dell’Atalanta, durante l’impegno della nazionale belga. Dopo una prestazione convincente contro il Kazakistan, il giovane talento ha condiviso le sue impressioni, offrendo spunti interessanti sul suo percorso e sul suo ruolo, sia in campo internazionale che con la maglia nerazzurra.

La prestazione con il Belgio: assist e concretezza

Contro il Kazakistan, il numero dieci nerazzurro ha saputo lasciare il segno. Nonostante la sua ricerca del gol, è stato l’autore di un pregevole assist che ha spianato la strada al vantaggio di Kevin De Bruyne, contribuendo in modo significativo alla larga vittoria per sei a zero. La sua presenza in campo è stata costante e incisiva, dimostrando una maturità tattica notevole e una capacità di incidere sul gioco della squadra.

L’autoanalisi: tra soddisfazione e rammarico

Al termine della sfida, De Ketelaere ha espresso una valutazione lucida della sua prova. ‘Credo di aver disputato una partita completa e di essere stato molto presente‘, ha affermato, pur non nascondendo un pizzico di rammarico. ‘In una vittoria così netta, avrei voluto trovare la via della rete. Questo resta l’unico piccolo neo di una serata altrimenti positiva‘, ha aggiunto, evidenziando la sua fame di gol nonostante l’ottima performance.

Il ruolo preferito e l’importanza per l’Atalanta

Il fantasista ha anche sottolineato l’emozione di condividere il campo con campioni di tale calibro, specialmente nel reparto offensivo. Ha descritto come l’inizio della partita sia stato impegnativo, ma come il primo gol abbia sbloccato la situazione, infondendo nuova energia alla squadra. ‘Mi trovo particolarmente a mio agio nel ruolo di attaccante di profondità’, ha rivelato, ‘anche se non sono un centravanti puro. All’Atalanta, spesso giochiamo con due punte, e la posizione di ‘nove’ mi calza a pennello. Spero di poter continuare a ricoprire questo ruolo’, ha concluso, delineando le sue preferenze tattiche che ben si sposano con il modulo della Dea.

Una dimostrazione di valore per il futuro

La sua performance è stata una chiara dimostrazione di valore. ‘Ho dimostrato di essere una risorsa affidabile quando l’allenatore ha bisogno di me‘, ha concluso.