Cristiano Piccini ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ripercorre la carriera e il ritiro, compresa l’esperienza all’Atalanta.
Il difficile percorso dopo l’infortunio del 2019
Nel 2019, la carriera di Cristian Piccini ha subito una battuta d’arresto significativa a causa di un infortunio alla rotula che ha messo a rischio il suo futuro. Questo evento ha scatenato un periodo di grande sofferenza personale, come raccontato dallo stesso Piccini. L’ex difensore ha descritto mesi di profondo disagio, caratterizzati da stati d’animo negativi, di aggressività. Questa condizione di malessere psicologico si rifletteva inevitabilmente nelle sue decisioni quotidiane e professionali, portandolo a compiere scelte che, a posteriori, si sono rivelate errate sotto molteplici aspetti.
L’esperienza con l’Atalanta di Gasperini
Tra le scelte professionali riconsiderate da Piccini spicca il suo approdo all’Atalanta. Il difensore ha ammesso di aver commesso un errore nel trasferirsi a Bergamo in quel particolare momento della sua vita. “Sbagliai ad andare a Bergamo: per giocare nell’Atalanta di Gasperini devi essere al 100% fisicamente e mentalmente, non lo ero. A Valencia sapevano che cosa avevo passato fisicamente, a Bergamo no. Mi pagavano e pretendevano. Ho sbagliato ad andare alla Stella Rossa, un mondo troppo diverso: ero titolare ma non volevo giocare, avevo perso la voglia di fare la cosa che più amavo della vita”.




