In un’analisi approfondita offerta ai microfoni di BergamoTV, l’avvocato ed esperto di diritto sportivo Cesare Di Cintio ha tracciato un bilancio del momento vissuto dall’Atalanta, soffermandosi su tre pilastri fondamentali: la nuova guida tecnica di Raffaele Palladino, la solidità della struttura societaria e l’identità del club, in equilibrio tra un presente ambizioso e un passato indimenticabile.
La gestione umana di Palladino come chiave di volta
Secondo Di Cintio, il successo di Raffaele Palladino sulla panchina nerazzurra risiede nella sua capacità di aver lavorato più sugli uomini che sui calciatori. Subentrare dopo un ciclo storico e vincente come quello di Gasperini, e dopo la breve parentesi di Juric, rappresentava una sfida complessa. L’avvocato ha sottolineato come Palladino abbia evitato di proporsi come una copia del suo illustre predecessore, scegliendo invece una strada personale basata sulla comunicazione e sull’empatia. Il suo approccio si manifesta nella capacità di creare un legame forte con tutto il gruppo, valorizzando ogni elemento della rosa e non solo i titolari. Questa intelligenza gestionale, secondo l’analisi, è ciò che sta facendo la differenza, costruendo un gruppo coeso e motivato attraverso i rapporti umani all’interno dello spogliatoio.
Atalanta, un modello di stabilità e competenza
L’intervento ha messo in risalto la forza della dirigenza atalantina. Di Cintio ha elogiato la proprietà Percassi, definendola una garanzia di stabilità e credibilità a ogni livello. Il successo del club, ha argomentato, non deriva semplicemente dalla disponibilità economica, ma dalla competenza con cui viene gestita la società. Avere capitali non è sinonimo di vittoria, come dimostrano le difficoltà di altre piazze importanti. La solidità della piramide societaria, con al vertice una dirigenza matura, permette all’Atalanta di superare anche i momenti complessi, come un cambio tecnico, e di competere ai massimi livelli pur non avendo il bacino d’utenza di altri colossi del calcio.
Tra un futuro ambizioso e le radici storiche
Guardando al futuro, Di Cintio ha commentato l’impegnativo calendario che attende la squadra, ribadendo il concetto espresso dall’AD Luca Percassi: “noi siamo l’Atalanta”. Questa consapevolezza della propria dimensione, unita a un’organizzazione impeccabile, permette di affrontare a testa alta anche avversari economicamente superiori. L’analisi si è poi conclusa con un toccante omaggio a Eugenio Perico, bandiera di un’Atalanta d’altri tempi. Il ricordo di “Genio” Perico e di quella squadra “ascensore” tra Serie A e C1, capace di imprese memorabili come la tripletta di Simonini a San Siro o le prodezze di Stromberg, serve a ricordare da dove viene il club e a dare ancora più valore ai traguardi raggiunti oggi, con una presenza stabile nelle competizioni europee.




