Musah: "Juric mi piace, è diretto e onesto. A Bergamo voglio lasciare il segno"
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Musah: “Juric mi piace, è diretto e onesto. A Bergamo voglio lasciare il segno”

Finora l’americano ha giocato sette partite in maglia nerazzurra in questa stagione

Yunus Musah, centrocampista dell’Atalanta, ha recentemente condiviso le sue prospettive e ambizioni in un’intervista rilasciata al canale ufficiale della Lega Serie A. Le sue dichiarazioni hanno toccato temi come la sua crescita professionale, il rapporto con l’allenatore Juric e le aspirazioni per la stagione in corso, puntando a superare i risultati precedenti. Ecco i passaggi più interessanti.

Gli inizi di Musah

Yunus Musah ha ripercorso le tappe significative della sua carriera calcistica, iniziata in Italia a Castelfranco Veneto, dove ha giocato con i suoi fratelli maggiori prima di approdare al Giorgione: “Vivevamo a Castelfranco con la mia famiglia. Giocavamo a calcio con i miei fratelli nel parco vicino casa, avevamo sempre il pallone tra i piedi. Poi ho iniziato con una squadra locale ma quelle partite sotto il sole d’estate mi hanno insegnato ad amare questo sport“. Poi le avventure tra Inghilterra e Spagna: “Ogni esperienza mi ha insegnato qualcosa. Ho vissuto culture, pressioni e campionati differenti. Dalle battaglie per la salvezza alle lotte per i vertici della classifica, mi sento maturo grazie a queste tappe della mia carriera”.

Il rapporto con Juric

Il centrocampista ha espresso grande apprezzamento per il metodo di lavoro dell’allenatore Juric, evidenziando un dialogo costante e costruttivo con il tecnico: “È un allenatore che ti migliora ogni giorno, mi mostra dove crescere e dove posso migliorare sia in campo sia con le analisi video. Sa anche motivarmi e lodarmi, mi piace perché è diretto, onesto e crede molto nei giovani. Mi sta insegnando ad avere più attenzione tattica, a capire le situazioni in campo e sento che miglioro partita dopo partita”.

Punti di forza e obiettivi

Sui suoi punti di forza, Musah si esprime così: “La mia abilità principale è rompere le linee palla al piede. Mi piace guidare l’azione, superare gli avversari e creare superiorità numerica. Devo sicuramente migliorare in fase offensiva, voglio segnare di più ed essere più decisivo negli ultimi metri. Ci sto lavorando tanto perché so che posso fare la differenza anche in quelle situazioni”. Infine, gli obiettivi stagionali della Dea: “Penso che possiamo arrivare lontano. Abbiamo un gruppo forte, unito, pieno di talento e fame. Finora abbiamo affrontato squadre di grande livello e non abbiamo mai perso. L’obiettivo è migliorare il piazzamento dello scorso anno, restare nelle prime posizioni e giocarcela fino alla fine. Se continuiamo con questa mentalità possiamo toglierci molte soddisfazioni”. Conclude così: “A Bergamo voglio lasciare il segno“.