Il calcio estivo, con le sue prime uscite e i test interni, è il momento in cui si gettano le basi per la stagione che verrà. Per l’Atalanta, il recente confronto a Clusone contro la formazione Under 23 ha offerto segnali chiari e, soprattutto, una sorpresa che ha acceso l’entusiasmo dei tifosi: Ahanor.
Honest Ahanor, la rivelazione in difesa
Il nome sulla bocca di tutti è Honest Ahanor. Non ancora maggiorenne, questo giovane difensore, arrivato dal Genoa, ha dimostrato una maturità sorprendente nel test interno. La sua presenza in campo ha rapidamente modificato le gerarchie difensive, superando le aspettative iniziali. Ahanor, che aveva già avuto un assaggio della Serie A con le maglie di Gilardino e Vieira, ha impressionato per la sua capacità di marcatura, evidenziando un atletismo notevole, un tempismo impeccabile e una personalità spiccata nel contenere gli avversari diretti. Sebbene qualche piccola imprecisione in fase di possesso sia emersa, comprensibile data l’inesperienza, la sua solidità difensiva è stata un segnale forte e positivo.
La filosofia di Juric e la solidità difensiva
La linea difensiva, con Ahanor che si è imposto come un elemento chiave, sembra già trovare un equilibrio importante. La filosofia di Juric, emersa chiaramente dal campo, punta su una pressione molto alta, aggressiva e intensa, che ricorda le prime stagioni di Gasperini a Bergamo. Questa impostazione tattica prevede movimenti mirati a liberare il centro del campo per poi riempirlo con rapidità, coinvolgendo spesso i difensori laterali, come Hien, direttamente nella fase di possesso offensivo.
Centrocampo: certezze consolidate
Se la difesa ha trovato un nuovo gioiello, il centrocampo di Juric appare già ben definito nelle sue idee e nelle scelte. I meccanismi sono rodati, le marcature a uomo precise e i movimenti sincronizzati, segno di una squadra che sta assimilando velocemente i principi tattici richiesti dall’allenatore. In questa zona del campo, i dubbi sul disegno tattico che Juric intende sviluppare per la prossima stagione sono minimi, offrendo una base solida da cui ripartire.
Attacco: un rebus da risolvere
La situazione in attacco presenta invece un quadro più complesso. L’assenza temporanea di Scamacca e la possibile partenza di Lookman lasciano il reparto incompleto. Pasalic, impiegato come falso nove, si configura come una soluzione d’emergenza, non certo l’opzione primaria per le ambizioni europee. El Bilal Touré, pur promettente, mostra ancora margini di miglioramento nella lettura tattica della gara. Una certezza è Dino Sulemana, bravo nell’attaccare la profondità e nel dialogare con i compagni, in particolare con Samardzic, il quale però necessita ancora di un pieno adattamento alle richieste del tecnico.
Il futuro inizia da Ahanor
L’amichevole di Clusone, pur con le sue luci e ombre, ha messo in risalto Honest Ahanor come il protagonista inatteso. Il giovane difensore potrebbe rivelarsi la vera sorpresa della stagione per l’Atalanta, in attesa dell’arrivo di Kolasinac e di ulteriori movimenti sul mercato. I prossimi test di prestigio in Germania e il Trofeo Bortolotti saranno banchi di prova fondamentali per capire le reali ambizioni di questa nuova Atalanta. Ma intanto, con la scoperta di Ahanor, la Dea ha già un motivo concreto per guardare al futuro con un sorriso.