Alla vigilia dell’incontro tra Cagliari e Bologna, Luigi Lavecchia, ex calciatore di entrambe le formazioni, ha offerto la sua prospettiva sul panorama calcistico italiano in un’intervista rilasciata a “Il Resto del Carlino”. Le sue dichiarazioni hanno acceso i riflettori sulla crescita esponenziale del Bologna, ponendolo in un confronto diretto con una delle realtà più consolidate del nostro campionato, l’Atalanta, e fornendo un’analisi approfondita sui fattori che hanno contribuito a questo notevole percorso.
Il Bologna e la corsa all’Europa
Lavecchia ha espresso una chiara convinzione riguardo al posizionamento attuale del Bologna nel calcio italiano. “La squadra emiliana, secondo la mia visione, è costantemente in lizza per un posto in Europa”, ha affermato, sottolineando come il club sia “rientrato tra le prime sei formazioni italiane grazie anche al suo blasone storico, che include partecipazioni in Champions League e Coppa Italia”. Questa visione evidenzia un Bologna non più solo una sorpresa, ma una realtà consolidata che ambisce stabilmente alle competizioni continentali, un traguardo che fino a qualche tempo fa sembrava distante.
Il confronto con l’Atalanta
Il punto focale delle dichiarazioni di Lavecchia è stato il paragone diretto con l’Atalanta, una squadra che negli ultimi anni ha rappresentato un modello di successo e programmazione. “Il Bologna, a mio parere, ha ormai eguagliato il livello dell’Atalanta“, ha dichiarato l’ex calciatore, marcando un punto di svolta significativo. Pur riconoscendo la parità di livello attuale, Lavecchia ha aggiunto una precisazione importante: “Tuttavia, la sua storia calcistica possiede un peso maggiore”, riferendosi al glorioso passato del club rossoblù che, a suo dire, conferisce un valore aggiunto alla sua rinascita.
Le chiavi del successo rossoblù
L’analisi di Lavecchia non si è limitata a constatare il successo, ma ha esplorato anche le ragioni profonde di questa ascesa. Ha elogiato la gestione del presidente Saputo, che “ha garantito stabilità e investimenti significativi, elevando notevolmente il livello della prima squadra”. Un ruolo cruciale è stato attribuito anche alla dirigenza, con figure come Fenucci, Di Vaio e Sartori, che “hanno dimostrato di circondarsi delle persone giuste per costruire un percorso duraturo“. Lavecchia ha inoltre evidenziato la capacità del club di scegliere gli allenatori, come l’attuale tecnico Italiano, e di valorizzare i calciatori, citando “attaccanti di manovra” come Castro e Dallinga e “esterni tra i migliori del campionato”, elementi che contribuiscono al gioco dinamico della squadra.
Il modello Cagliari nel settore giovanile
Parallelamente all’analisi sulla Serie A, Lavecchia ha dedicato parole di apprezzamento al presidente del Cagliari, Giulini, per il suo impegno nel settore giovanile. “Giulini è un grande presidente”, ha affermato, riconoscendo il suo merito nell’aver “trasformato il settore giovanile, puntando con decisione sui giovani talenti”. Ha citato la struttura di Asseminello come “un vero gioiello” e ha ricordato i successi del Cagliari Primavera, che “ha conquistato la Coppa Italia e ha disputato la Super Coppa con l’Inter, raggiungendo i vertici del calcio giovanile”, un chiaro esempio di come si possa fare calcio con lungimiranza e attenzione alla crescita dei futuri campioni.