Nove anni fa, l’11 settembre, un’Atalanta in cerca di identità sotto la guida di Gian Piero Gasperini conquistava i suoi primi tre punti in Serie A. Quella vittoria, arrivata in un momento di grande incertezza, si rivelò un tassello fondamentale per la costruzione di un’era indimenticabile.
Il primo successo in Serie A e i suoi protagonisti
Il successo per 2-1 contro il Torino, maturato interamente nella ripresa, fu un vero e proprio sospiro di sollievo. Dopo il vantaggio granata su punizione di Iago Falque, fu Andrea Masiello, difensore viareggino, a ristabilire la parità con un tap-in su un angolo battuto dal diez argentino Papu Gomez, complice un’incerta smanacciata dell’ex Citizen Joe Hart. A completare l’opera, il centrocampista ivoriano Franck Kessie, futuro protagonista del mercato estivo successivo con il passaggio al Milan, siglò il gol della vittoria su rigore, assegnato per un fallo di De Silvestri sullo stesso Gomez.
Le difficoltà iniziali e la svolta autunnale
Quel trionfo non cancellò immediatamente le difficoltà iniziali. L’esordio casalingo con la Lazio si era concluso con una sconfitta per 4-3, seguito da un 2-1 a Genova contro la Sampdoria. La vittoria contro il Torino fu un’oasi in un ciclo di cinque partite che aveva lasciato i bergamaschi in zona retrocessione. Le successive battute d’arresto a Cagliari e in casa contro il Palermo, con la rete decisiva di Nestorovski nel finale, mantennero alta la tensione. Tuttavia, l’autunno di nove anni fa segnò la svolta: il 25 settembre arrivò un convincente 3-1 contro il Crotone a Pescara, e il 2 ottobre un prezioso 1-0 contro il Napoli, firmato da Andrea Petagna.
L’alba di un’era irripetibile
Queste vittorie non furono solo punti in classifica, ma segnali di un progetto che stava prendendo forma. Il mister di Grugliasco iniziò a plasmare la sua squadra, lanciando giovani talenti che sarebbero diventati pilastri, come Caldara, Conti e Gagliardini. L’esordio del centrocampista scanzese in particolare, in quella stagione, fu l’inizio di un percorso che avrebbe portato l’Atalanta a livelli mai visti prima, trasformando un periodo di rischio esonero in un’epopea calcistica irripetibile.