Palladino detta la linea. L'Atalanta non fa più calcoli e punta sul merito
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Palladino detta la linea. L’Atalanta non fa più calcoli e punta sul merito

Con l’arrivo di Palladino, l’Atalanta volta pagina: basta calcoli, si punta a vincere tutto. La nuova filosofia si basa su merito, mentalità vincente e un gioco totale che sta già dando frutti.

La prima fase della gestione di Raffaele Palladino sulla panchina dell’Atalanta ha portato una ventata di novità, non solo nei risultati ma soprattutto nella filosofia di gioco e nella gestione del gruppo. Con tre vittorie in tre competizioni diverse, la squadra nerazzurra sembra aver ritrovato solidità e fame, archiviando le pratiche con autorità e cinismo, come dimostrano i nove gol segnati e nessuno subito.

Nessuna priorità: si gioca per vincere tutto

L’approccio di Palladino è radicalmente diverso rispetto al passato. L’allenatore ha dichiarato di non voler fare calcoli o stilare gerarchie tra le competizioni. Sebbene la Champions League resti un sogno, la rincorsa al quarto posto in Serie A un’impresa e la Coppa Italia l’obiettivo più concreto, la squadra è chiamata a dare il massimo su tutti i fronti. La mentalità è quella di un “assalto totale”, senza sacrificare nessun torneo. Sarà il campo, verso febbraio, a definire le reali possibilità della Dea nelle varie competizioni, ma la scelta non verrà presa a tavolino in anticipo. Questo approccio mentale segna una netta discontinuità, puntando a mantenere alta la concentrazione in ogni singola partita.

Meritocrazia e un nuovo motore tattico

Il tecnico ha messo in chiaro un altro concetto fondamentale: “Non credo nel turnover”. Gioca chi merita e chi è più in forma, abbandonando le rotazioni sistematiche del passato. Questa “dittatura del merito” dovrà fare i conti con le prossime sfide, come la Coppa d’Africa che priverà la squadra di giocatori chiave come Lookman e Kossounou, e l’infortunio di Sulemana. Tuttavia, si aprono scenari interessanti con Maldini e Zalewski come possibili alternative. A sostenere questa filosofia c’è un motore tattico rinnovato, con un baricentro molto alto e una difesa che partecipa attivamente alla costruzione del gioco, come dimostrano le reti di Djimsiti e Ahanor. In questo sistema, De Ketelaere agisce da “tuttocampista”, libero di spaziare, mentre De Roon, meno impegnato in compiti di copertura, può dedicarsi all’impostazione.

Testa solo al campionato

Nonostante l’imminente e prestigiosa sfida europea contro il Chelsea, l’attenzione di Palladino e della squadra è completamente rivolta alla prossima trasferta di campionato contro il Verona. L’allenatore considera la partita del Bentegodi una priorità assoluta, da affrontare senza distrazioni. L’errore più grande, secondo la nuova filosofia, sarebbe quello di sottovalutare l’impegno in Serie A pensando già alla Champions League. La legge della “formazione migliore” non ammette deroghe, e anche alla vigilia di una notte europea, conta solo il presente.