Rampulla: "il mio gol all'Atalanta, un'emozione unica"

Rampulla: “il mio gol all’Atalanta, un’emozione unica”

Michelangelo Rampulla, pioniere tra i portieri marcatori in Serie A, rievoca l’epico gol di testa contro l’Atalanta, un momento che ha scolpito il suo nome nella storia del calcio italiano.

Michelangelo Rampulla, un nome scolpito nella storia del calcio italiano, è stato il primo portiere a infrangere la barriera del gol in Serie A. Un’impresa memorabile che ha rivissuto in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ripercorrendo ogni istante di quella rete iconica segnata con la maglia della Cremonese proprio contro l’Atalanta. Le sue parole ci trasportano indietro nel tempo, in un momento di pura adrenalina e audacia che ha ridefinito il ruolo del portiere.

L’audacia di un portiere in zona gol

La scena si svolgeva in una partita di Serie A tra Atalanta e Cremonese. La squadra di Rampulla si trovava in svantaggio di un gol e il cronometro segnava il novantesimo minuto. La disperazione per il risultato imminente si mescolava alla speranza di un’ultima, disperata azione. Rampulla, che aveva già tentato un’avanzata in precedenza, sentiva l’impulso di spingersi in avanti, ispirato forse da un tentativo simile visto fare a Pagliuca in un’altra partita. “Ricordo bene quella sfida contro l’Atalanta,” ha raccontato, “eravamo in svantaggio di un gol e il tempo stava per scadere. Avevo già provato a spingermi in avanti, ma ero dovuto rientrare rapidamente tra i pali.”

Il via libera del mister e il supporto del compagno

L’occasione si presentò con una punizione. Era l’ultimo assalto. Rampulla, con il cuore in gola, prese la sua decisione. “Mi feci coraggio e dissi al mister Giagnoni: ‘Vado su anch’io!’.” La reazione iniziale del tecnico fu di netto rifiuto: “Lui, inizialmente, fu categorico: ‘No, no, no!’.” Ma il destino, e un compagno di squadra, avevano altri piani. “Il mio compagno Garzilli intervenne subito, urlando: ‘Ti copro io!’. A quel punto, il mister Giagnoni si arrese, allargando le braccia in segno di rassegnazione.” Il portiere della Cremonese era libero di tentare l’impresa.

Il colpo di testa che fece la storia

Il sogno di Rampulla era sempre stato quello di segnare in rovesciata, ma la realtà fu diversa e altrettanto spettacolare. “Invece, la palla mi arrivò sul secondo palo,” ha spiegato, “e la spinsi di testa con tutto me stesso.” Un’esplosione di gioia e incredulità seguì quel tocco decisivo. “In quel momento, non capii quasi nulla. Il mio unico pensiero era tornare velocemente in porta per non lasciarla sguarnita, quasi senza realizzare che la palla era entrata.” Un gol che non solo pareggiò momentaneamente la partita, ma che entrò di diritto negli annali del calcio italiano.

L’ironia del campo e l’amicizia

L’euforia del gol fu seguita da un momento di divertente stanchezza. “La cosa divertente è che, trenta secondi dopo, ci fu una situazione simile,” ha proseguito Rampulla. Il mister Giagnoni, galvanizzato dal successo, lo incitò nuovamente: “Il mister mi urlò: ‘Vai, Miche!’. Ma io ero esausto, non ce la facevo più. ‘No, no, mister,’ risposi, ‘non sfidiamo la fortuna…’.” Purtroppo, nonostante l’impresa, il gol non fu sufficiente a salvare la Cremonese. Un aneddoto finale riguarda il portiere avversario, Ferron, un suo amico. “Ferron, il loro portiere e mio amico, mi chiese: ‘Proprio tu dovevi segnare?’. E io gli risposi: ‘Meglio io che sono tuo amico…’..