Retegui saluta l'Atalanta: un addio da 68 milioni
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Retegui, che ritorno a Bergamo: due gol e gli applausi dei suoi ex tifosi

Mateo Retegui torna a Bergamo con la Nazionale, accolto trionfalmente dal pubblico che lo ha amato. Una serata di gol e ricordi, dove il centravanti ha dimostrato di essere ancora un attaccante completo, nonostante il suo addio all’Atalanta.

Il centravanti azzurro è stato protagonista nel 5-0 dell’Italia contro l’Estonia nella sfida valevole per le qualificazioni ai Mondiali 2026.

Il ritorno di Retegui

Il ritorno di Mateo Retegui sul prato di Bergamo, seppur con una maglia diversa, è stato un evento carico di emozione e simbolismo. Fin dal riscaldamento, gli applausi scroscianti hanno accompagnato ogni suo tocco, trasformandosi in un’esultanza corale ad ogni rete e culminando in una standing ovation al momento della premiazione come migliore in campo.

Una prestazione da attaccante completo, tra gol e ricordi

La prestazione di Retegui in campo ha confermato tutte le aspettative, dimostrando che il suo talento non ha subito flessioni. Sua è stata la giocata decisiva che ha aperto la strada al primo gol azzurro, firmato da Kean, e sue sono state le reti che hanno siglato il raddoppio e il 4-0. Una dimostrazione di forza, precisione e intelligenza tattica che lo ha visto protagonista in ogni fase dell’azione. Dodici mesi fa, la sua favola era appena iniziata con tre gol nelle prime tre giornate di Serie A, preludio a una stagione da capocannoniere con venticinque reti in campionato e tre in Champions League, un periodo che ha segnato profondamente la sua carriera.

L’addio inevitabile e l’affetto che non svanisce

L’estate successiva a quella stagione da record, il mercato ha portato un ricco trasferimento in Arabia, con l’Atalanta che ha incassato un’offerta definita irrinunciabile dall’Al-Qadisiya. Una separazione che, seppur dolorosa per i tifosi, è stata percepita come indolore e inevitabile da entrambe le parti. “Un’offerta irrinunciabile per il club, un’opportunità unica per il giocatore”, si diceva all’epoca, e il tempo ha confermato la logica di quella scelta. Nonostante la distanza geografica e la nuova maglia, Retegui ha incarnato nuovamente lo spirito che Bergamo aveva imparato ad amare: qualità, intensità e la capacità di trascinare la squadra. Vederlo esultare sotto la Curva Nord, seppur in un’altra veste, ha riacceso emozioni familiari, ricordando a tutti quanto sia stato importante per la crescita della squadra in quel periodo e quanto il suo impatto sia ancora vivo nella memoria collettiva del popolo bergamasco.