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Roma, l’impronta di Gasperini c’è già: sei punti usando solo 16 giocatori

Analisi dettagliata delle prime due giornate di campionato sotto la guida di Gasperini: solidità difensiva, impatto dei sudamericani e un primato nella gestione della rosa con soli 16 calciatori impiegati.

Nelle prime due giornate di campionato, la squadra ha dimostrato una notevole solidità, raccogliendo sei punti preziosi. Nonostante le incertezze del mercato, l’allenatore Gasperini ha saputo infondere una chiara identità, trasformando una difesa che aveva mostrato fragilità in test precedenti in un baluardo. Le giocate decisive dei sudamericani Wesley, Soulé e Dybala sono state fondamentali per concretizzare il lavoro svolto, portando a casa due vittorie con un bottino di due reti.

La coerenza tattica di Gasperini

La strategia adottata dall’allenatore Gasperini nelle prime 180 minuti di gioco è stata improntata alla massima coerenza. Per entrambe le sfide iniziali, è stata schierata la medesima formazione titolare, un segnale forte di fiducia nei confronti degli undici prescelti. Tra i pali, Svilar ha garantito sicurezza, mentre la linea difensiva ha visto Hermoso posizionato a sorpresa sul centro-destra, affiancato da Mancini e N’Dicka, a formare un reparto solido. Sulle fasce, Wesley e Angeliño hanno assicurato spinta e copertura. Il centrocampo muscolare è stato affidato a Cristante e Koné, mentre la trequarti ha beneficiato della creatività di Soulé e del nuovo capitano El Shaarawy, con Ferguson a ricoprire il ruolo di centravanti.

L’efficacia dei cambi e l’impatto dei talenti

Nonostante la panchina non fosse particolarmente lunga, le sostituzioni effettuate da Gasperini sono state mirate e hanno contribuito a mantenere alta l’intensità e la qualità in campo. Nelle due partite, sono stati operati rispettivamente quattro e cinque cambi. Rensch è subentrato costantemente ad Angeliño nei minuti finali, così come Dovbyk ha dato il cambio al centravanti irlandese per garantirgli un meritato riposo. El Aynaoui ha offerto un’alternativa preziosa, sostituendo in un’occasione El Shaarawy e nell’altra Soulé. Un ruolo cruciale è stato quello di Dybala, che ha debuttato con un quarto d’ora di gioco e ha poi disputato un intero tempo a Pisa, dimostrando la sua capacità di incidere sulla trequarti, prima al posto del connazionale argentino e poi per il Faraone. L’unica vera novità nelle rotazioni è stata l’ingresso di Celik al posto di Hermoso nell’ultima trasferta, a testimonianza di una gestione oculata delle risorse.

La gestione della rosa e il primato in Serie A

La filosofia di Gasperini, incentrata sulla continuità e sulla fiducia in un nucleo ristretto di giocatori, ha portato la squadra a stabilire un primato significativo in queste prime giornate di Serie A. Con soli 16 calciatori impiegati, la formazione si è distinta come quella che ha utilizzato il minor numero di elementi nel massimo campionato. Questo dato la pone in netto contrasto con altre squadre: Como, Parma, Milan e Juventus hanno impiegato 17 giocatori, mentre un gruppo più nutrito, comprendente Napoli, Cagliari, Lazio, Verona, Cremonese e Atalanta, ha raggiunto quota 18. All’estremo opposto, il Sassuolo di Grosso ha schierato ben 22 elementi, quasi due formazioni complete, e Italiano ha utilizzato 20 giocatori.

Le prospettive di Gasperini

La solidità mostrata in campo è ancora più rimarchevole se si considera la coperta corta a disposizione dell’allenatore, aggravata dall’infortunio dell’ultimo acquisto Bailey. Oltre ai portieri di riserva Vasquez, Gollini e Zelezny, diversi elementi importanti non hanno ancora avuto modo di scendere in campo. Tra questi, Pellegrini è tornato tra i convocati a Pisa ma non ha giocato, mentre Ziolkowski e Tsimikas sono stati ufficializzati e arrivati a ridosso delle partite, senza essere impiegati. A questi si aggiungono Ghilardi, Baldanzi e Pisilli, finora esclusi per scelte tecniche.